Bollette, confermato il taglio dell’Iva sul gas: ecco quanto vale

Il governo e la maggioranza lavorano per il decreto bollette in vista della scadenza dei provevdimenti in essere al 31 marzo

Bollette (Adobe) – Consumatore.com

In questi giorni il governo sta per prendere delle decisioni jn merito al futuro dei provvedimenti relativi agli aiuti contro il caro bollette di energia elettrica e gas. Un accordo in maggioranza sembra ormai essere stata trovata anche se mancano ancora le decisioni definitive. Il 31 marzo, infatti, scadono i provvedimenti sul caro bollette decisi in sede di legge di bilancio per il 2023 che è stata approvata lo scorso dicembre.

Confermato fino al 30 giugno 2023, quindi per l’intero secondo trimestre, il bonus bollette per coloro che non superano l’Isee di 15.000 euro. Per queste famiglie arriva un sollievo visto che gli socnti in bolletta erano in discussione. La proroga poi è arrivata salvo clamorosi colpi di scena o modifiche in itinere.

Bollette del gas, confermato il taglio dell’Iva

Bollette del gas, proroga taglio dell’iva (Adobe) – Consumatore.com

Inoltre, è stato prorogato il taglio dell’Iva sulle bollette del gas anche per il secondo trimestre. Questo provevdimento vale per tutti, non solo per le fasce di Isee più basse. L’Iva sul gas, quindi, sarà ancora del 5 pe rcento. Il gas, tuttavia, era già in forte calo sulle tariffe. Inoltre, i consumi vanno via via calando con l’addio all’inverno e l’arrivo della primavera.

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Non va altrettanto bene, però, per coloro che superano la soglia di 15.000 euro di Isee in riferimento alle bollette della luce. Infatti, per queste famiglie dovrebbero essere ripristinati gli oneri di sistema. Secondo i calcoli delle associazioni dei consumatori ciò comporterebbe un aumento medio delle bollette sull’anno solare di circa 300 euro.

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Nella bozza del nuovo decreto bollette, infatti, non si fa riferimento agli oneri di sistema nelle bollette dell’energia elettrica. In caso di conferma il governo andrebbe quasi ad azzerare il calo delle tariffe applicato dovuto al ribasso del costo sui mercati. Sarebbe, in tal caso una beffa per i citatdini sopra i 15.000 euro di Isee.

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