Calo dei consumi, un Natale di acquisti discount

L’ISTAT e le associazioni dei consumatori lanciano l’allarme sul calo dei consumi al dettaglio. I discount ne escono rinforzati

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Supermercato (Foto Pixabay)

È appena iniziata la baronda degli acquisti per le feste e già si parla di gelata di Natale. Si intende il calo dei consumi, che l’ISTAT dallo scorso ottobre rileva come allarmate. Rispetto all’anno precedente, il 2022 ha registrato una diminuzione netta nelle vendite al dettaglio. LA causa: il caro vita ed il tasso di inflazione alle stelle, che come asseriscono le associazioni dei consumatori, porta gli italiani a spendere la tredicesima per pagare le bollette. Anziché spenderla per gli acquisti di Natale. Ed anche se il Natale deve ancora iniziare, le statistiche già prevedono che gli italiani spenderanno molto meno per i beni di consumo e per i generi alimentari, rivolgendosi principalmente ai prodotti sottocosto ed ai discount.

Ad aggravare la situazione c’è il rincaro dei prezzi. Se si calcola il calo dei consumi registrato, si deve considerare che i prezzi sono aumentati. Dunque, al netto del rincaro, gli acquisti sono scesi molto di più di quanto rilevano le statistiche.

Calo dei consumi, la gelata di Natale

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Consumi (Foto Pixabay)

Non bastava il caro bollette ed energia. Ora, il momento in cui gli italiani spendono di più, tutti i generi, alimentari e non, stanno continuando a diventare sempre più costosi. Ed a farne le spese sono le tasche dei cittadini, che per obbligo o per piacere, sotto Natale intendono fare regali. I beni alimentari registrano, secondo l’ISTAT, una diminuzione dei volumi di vendita pari al 7,9%. I discount ne escono vincitori. A parità di qualità, gli italiani preferiscono rivolgersi ai supermercati che offrono i prezzi migliori. Il giro di affari per i discount registra un aumento del giro di affari del 10,1%. Questo dato ISTAT si riferisce al confronto fra ottobre 2021 ed ottobre 2022.

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Per quanto riguarda il crollo delle vendite al dettaglio, Carlo Rienzi, presidente del Codancons, commenta: “Numeri che equivalgono, al netto dell’inflazione, ad un taglio di spesa sugli alimentari pari a 445 euro annui a famiglia. E da ciò ne consegue un cambio di strategia sugli acquisti. Gli italiani spendono men, si attendono un Natale sottotono, ed acquistano solo lo stretto necessario.

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