Politici anti casta: il caso della deputata Vittoria Baldino

Vittoria Baldino del Movimento 5 Stelle è un caso esemplare di politico che ha fatto delle scelte forti in funzione anti casta.

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screenshot video

Ricordate la promessa dei parlamentari eletti nel Movimento 5 Stelle di restituire gran parte dei contributi ricevuti per il loro ruolo, contributi che sarebbero poi dovuto finire in un fondo per le piccole e medie imprese? Era il 2013 e da allora tra i cosiddetti grillini ne è passata davvero tanta di acqua sotto i ponti.

L’aria è cambiata, così come decine sono stati i cambi di casacca e le espulsioni per non aver seguito quelle che erano le direttive dei fondatori e capi politici, a partire da Beppe Grillo e da Gianroberto Casaleggio. Eppure, sono diversi gli esponenti del Movimento 5 Stelle che non hanno disatteso le promesse.

La battaglia politica della deputata Vittoria Baldino

rimborsi Vittoria Baldino
foto Camera dei Deputati

Esemplare a tal proposito è il caso della deputata Vittoria Baldino, che venne eletta per la prima volta alla Camera, tra le fila grilline, il 23 marzo 2018. All’epoca, non aveva nemmeno trent’anni, ma si è subito fatta notare per le sue battaglie in chiave anti casta. A quanto pare, infatti, c’è ancora qualcuno che crede in queste battaglie e la deputata laureata in Giurisprudenza, con una tesi in scienze delle finanze, ne è l’esempio concreto.

Avvocato a partire dal 2016, la giovane deputata è da un decennio attivista dei Meet Up e ha collaborato anche con la giunta Raggi in Campidoglio. Un mese e mezzo fa è stata rieletta deputata, stavolta nella sua Calabria e adesso è vicepresidente vicario del suo gruppo parlamentare alla Camera dei Deputati. Insomma, si può considerare uno dei volti attualmente più in vista del Movimento 5 Stelle.

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Anche per questo, probabilmente, Vittoria Baldino ci tiene a rivendicare le sue scelte politiche in chiave di rimborsi. In un’intervista di qualche tempo fa, in particolare, ha rivendicato di aver rimborsato, nella scorsa legislatura, una cifra davvero importante. Si parla di quasi 100mila euro, davvero tanto di più rispetto a tanti suoi colleghi del Movimento. “Con la politica non ci si deve arricchire”, ha chiarito replicando a un’inchiesta secondo la quale ben 90 parlamentari pentastellati non avrebbero più rimborsato i soldi.

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