Cos’è e come si calcola il TAN per finanziamenti, prestiti e mutui

Che cos’è il TAN e come si calcola? E perché è così importante per finanziamenti, prestiti o mutui? Scopriamolo insieme

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TAN (Foto Pixabay)

Quando chiediamo un finanziamento, un prestito o un mutuo siamo soliti sentire la parola TAN e molte persone non sanno a cosa si riferisce esattamente questo indicatore economico. In poche parole il TAN misura gli interessi da pagare annualmente per il prestito o per il mutuo che abbiamo richiesto.

Se da un lato il TAN indica gli interessi da pagare, dall’altro lato il TAEG indica il costo del mutuo o del prestito comprensivo di tutte le spese. Sono quindi due tra gli elementi costitutivi di un prestito o di un mutuo e insieme al capitale finanziato, alla durata, alle rate e alle condizioni rappresentano rispettivamente il Tasso Annuo Nominale e il Tasso Annuo Effettivo Globale, ossia i tassi d’interesse.

TAN, ecco cos’è e perché è importante per i finanziamenti o mutui

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TAN (Foto Pixabay)

Quando stipuliamo un finanziamento avremo dunque TAN e TAEG che due parametri fondamentali dal momento che proprio tramite questi due indicatori che capiremo, nei fatti, quanto il prestito ci verrà a costare a conti fatti. Vediamo però ora nel dettaglio tutto quello che c’è da sapere sul TAN e come si calcola.

Quando chiediamo un prestito, infatti, dobbiamo pagare degli interessi e delle spese di gestione. Il TAN, acronimo di Tasso Annuo Nominale, è il tasso di interesse puro che si applica a un finanziamento e rappresenta l’interesse annuo calcolato sul prestito, cioè la somma in più che va riconosciuta al finanziatore al termine dell’anno maturata sull’importo erogato.

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La ripartizione delle quote interesse e capitale con ammortamento alla francese fa sì che il tasso effettivo di interesse non coincida con il tasso di interesse nominale, e anzi risulti superiore. Prendendo ad esempio un prestito al tasso annuo nominale del 20%, questo garantirebbe un tasso effettivo del 20% solo se il saldo degli interessi avvenisse con un solo pagamento a fine anno.

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In caso di rimborso rateale degli interessi, il tasso effettivo supera il TAN: ad esempio, in caso di rateizzazione mensile del prestito di cui sopra il tasso d’interesse effettivo sarebbe del 22% e non del 20%. Ed è qui che entra in gioco il TAEG, ovvero il Tasso Annuo Effettivo Globale ed è espresso in percentuale. È il dato reale che indica quanto si paga di interessi su un mutuo, un finanziamento o un prestito.

Ricapitolando, quindi, la principale differenza tra TAN e TAEG sta nel fatto che il TAN esprime in percentuale e in base annua gli interessi relativi al prestito. Invece il TAEG è un indicatore che rappresenta il costo totale del prestito o del mutuo, comprendendo quindi tutte le spese connesse. Il TAN ha poi un effetto diretto sul costo del finanziamento e sull’importo delle rate mentre il TAEG è soltanto un indice o un indicatore e non è utilizzato per calcolare il tasso d’interesse del prestito.

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