Caro bollette, pioggia di soldi dall’Europa: chi potrà riceverli

Le trattative tra i paesi membri dell’Unione europea stanno portando delle conclusioni. Trovata l’intesa per il caro bollette

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Ue (pexels)

Proseguono le trattative in Europa per trovare soluzioni a breve termine e a lungo termine per le questioni energetiche. L’obiettivo è nel breve sostenere coloro che andranno in difficoltà con l’arrivo delle prossime bollette energetiche. Nel medio e lungo termine è necessario trovare una soluzione che arresti l’aumento del gas.

In vista del prossimo vertice sull’energia in programma il 20 ottobre si intravede una soluzione totale. Per quanto riguarda le bollette a breve termine è stato proposto dalla Commissione di permettere in via straordinaria agli Stati di spendere i fondi europei di coesione che non sono stati spesi per il periodo 2014-2020.

Fondi europei non spesi andranno alle bollette

bandiere europeee a cuore
Europa (Foto Pixabay)

“Non potevamo ignorare tutte le difficoltà che attraversano famiglie e Pmi con i prezzi dell’energia attuali”, ha affermato la commissaria Ue per la Coesione, Elisa Ferreira. In sostanza l’Italia potrà spendere i fondi di coesione non spesi per sostenere imprese e famiglie. Si tratta soprattutto di fondi destinati al Sud previsti dall’Europa per la crescita delle aree svantaggiate del Continente.

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In merito il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis ha affermato: “Dobbiamo tutelare le famiglie più vulnerabili e le aziende. Non sarà possibile proteggere tutti dalle conseguenze economiche della guerra in Ucraina, però il settore pubblico deve proteggere quelli più esposti all’innalzamento dei prezzi”.

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Tuttavia, il vicepresidente ha chiarito che non arriveranno bonus a pioggia per tutti ma dovranno essere inquadrate famiglie e imprese che andranno maggiormente in sofferenza: “Dare sostegni a pioggia a tutti non sarebbe una buona idea perché farebbe aumentare i prezzi ulteriormente e indebolirebbe l’economia”, ha sottolineato.

L’ammontare dei fondi non spesi in Europa equivale a 40 miliardi. La quota dell’Italia di fondi non spesi nel periodo 2014-2020 dalle regioni è di 4 miliardi di euro. Queste risorse non basteranno per tutti e bisognerà sostenere soltanto chi andrà più in difficoltà e le imprese che rischiano di chiudere.

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