Cashback di Stato, con la caduta del Governo può tornare?

La caduta del Governo Draghi sta facendo sorgere tutta una serie di quesiti nella mente dei cittadini italiani, ed è una cosa giusta è naturale, e tra queste domande c’è sicuramente quella che riguarda l’eventualità che il Cashback di Stato possa tornare in qualche forma. Ma è davvero possibile?

cashback esiste ancora
Cashback (foto Adobe)

Il Cashback è stato ufficialmente mandato in pensione ma ora che ci apprestiamo ad avere un nuovo governo qualcuno inizia a pensare che, magari una forma diversa, si potrebbe riattivare.

La finalità di questa sorta di piano di rimborso offerto dallo Stato per le spese fatte con metodi di pagamento tracciabili è stato proprio quello di incentivare l’utilizzo di sistemi quali bonifico e bancomat e sfavorire, di contro, l’utilizzo del contante. Il Cashback rientrava infatti nel grande progetto Piano Italia Cashless ma, dopo essere stato attivato nel periodo di Natale del 2020 ed essere in pratica sopravvissuto fino alla fine del 2021, è stato poi accantonato con la legge 234 del 30 dicembre 2021. La domanda quindi è se esiste uno spiraglio per riattivare questa sorta di concorso.

Cashback di Stato, si prepara il ritorno nel dopo Draghi?

Cashback
Cashback (foto Unsplash)

La possibilità che in qualche modo, nonostante la fine decretata con la legge 234, il Cashback tornasse era nell’aria anche a causa di alcune indiscrezioni che circolavano riguardo le intenzioni del Governo Draghi dire introdurlo ma in una forma diversa.

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Una volontà che sarebbe anche in linea con le critiche che l’ormai quasi ex capo del nostro Governo ha mosso a chi ha scritto alcune delle norme riguardo gli incentivi varate nel corso degli ultimi anni. Il Cashback, nella sua genesi, doveva servire a convincere sempre più italiani ad abbandonare il contante a passare ai pagamenti elettronici e quindi tracciabili. E c’è riuscito in misura più che soddisfacente. Ma per motivi più che altro prettamente economici, il Governo ha poi deciso di non prorogare oltre la fine del 2021 le operazioni legate a questo esperimento.

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Ma, il Cashback è comunque piaciuto a moltissimi italiani e a moltissime italiane e probabilmente deve essere stato questo a spingere il Governo a pensare a una ristrutturazione del Cashback trasformandolo da restituzione di soldi in percentuale su qualunque acquisto a una sorta di accredito diretto dei rimborsi che solitamente vanno richiesti nel momento in cui si fa la dichiarazione dei redditi: per le spese sanitarie per esempio. Ora però che il Governo Draghi rimane in carica solo per gli affari correnti molto probabilmente qualunque nuova misura economica di questo tipo dovrà cercare nel prossimo governo una sponda solida per ripartire.

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