Roghi nella Capitale, Codacons denuncia carenza di idranti

I roghi che di recente hanno devastato diverse zone della città di Roma ci hanno fatto (ri)scoprire una città debole nel contrastare il fuoco, questa la denuncia di Codacons che presenta esposto in Procura proprio per la mancanza di idranti funzionanti

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Emergenza idranti (foto Unsplash)

Il rapporto della città di Roma con i roghi e con il fuoco è millenario. Basti pensare al grande incendio sotto l’imperatore Nerone, che la leggenda vuole sia stato appiccato per volere dello stesso imperatore, che ebbe però il pregio di modificare le regole di gestione dell’urbanizzazione e la nascita del primo servizio di spegnimento degli incendi composto da professionisti: i vigiles, codificati dall’imperatore Augusto dopo il grande incendio del 6 d.C.

Volendo provare a fare una battuta di spirito probabilmente la situazione di Roma è ferma a quell’anno per quello che riguarda la gestione degli incendi. Codacons denuncia infatti che ben il 10% degli idranti presenti nel territorio del Comune di Roma non è utilizzabile e che in tutta la provincia ce ne sarebbero in totale 3800 ma 420 di questi idranti non possono essere utilizzati dai vigili del fuoco perché “scollegati dagli acquedotti, vandalizzati, o resi inutilizzabili dal furto dei tappi in ottone” o addirittura “asfaltati per errore“.

La situazione emergenziale degli incendi che si sono susseguiti nei giorni passati nella Capitale e la pericolosità quindi di un sistema inadeguato ad affrontare eventuali altri roghi ha portato il Codacons a presentare formale esposto in Procura chiedendo che si apra quindi una indagine con l’accusa di concorso in incendio.

Nel comunicato stampa pubblicato sul sito ufficiale dell’associazione a difesa dei consumatori si legge anche che è stata inviata al sindaco Gualtieri una diffida “a provvedere all’adeguata manutenzione di tutti gli idranti di Roma il cui non funzionamento mette a serio rischio la pubblica incolumità“.

La situazione in cui si trova uno dei sistemi che dovrebbero garantire la protezione della città è ancora più allarmante se consideriamo la straordinaria ondata di caldo che ha investito il nostro Paese e la siccità che non molla la presa. Si tratta quindi di un momento ideale in cui incuria o volontà criminale possono arrecare danni serissimi alle strutture nonché provocare vittime e feriti. Vittime, feriti e danni che nel caso i vigili del fuoco si trovassero a dover cercare una manichetta funzionante aumenterebbero a dismisura.

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