Caos Reddito di cittadinanza, prelievi bloccati: cosa succede

Molti soggetti che percepiscono il Reddito di Cittadinanza denunciano un’anomalia nei prelevamenti. Vediamo in quale particolare caso

Caos Reddito di cittadinanza, prelievi bloccati: cosa succede
Reddito di Cittadinanza (Foto Adobe)

Non c’è dubbio che l’emergenza sanitaria ha messo in luce profonde problematiche economiche interne alla società italiana che il Governo ha e sta affrontando con misure più o meno provvisorie; d’altro canto, sono in essere altresì strumenti economici antipatori di una politica economica d’assistenza ben più strutturale, almeno nei confronti delle fasce della popolazione più esposta alle criticità finanziarie: il Reddito di Cittadinanza.

Come ogni provvedimento, certo, si tratta di un sussidio migliorabile ma al contempo sta perseguendo obiettivi in linea con la difficile realtà che si sta vivendo, sia da un punto di vista economico che sociale. Il grave contributo dell’inflazione ha amplificato gli effetti delle dinamiche monetarie e di mercato globale direttamente sulle tasche dei cittadini. Pertanto, la sfida attuale è quella di governare il tempo e di imporre un ritmo regolare ai contributi.

Reddito di cittadinanza, molti non riescono a prelevare 

Caos Reddito di cittadinanza, prelievi bloccati: cosa succede
Reddito di Cittadinanza (Foto Adobe)

Con il Reddito di Cittadinanza, la platea di contribuenti coinvolta è quella inerente alla cittadinanza senza lavoro o con un reddito estremamente basso, perciò il sussidio concorre al contrasto della povertà e ad accompagnare il soggetto richiedente verso un percorso di reinserimento professionale e di inclusione sociale. Al contributo economico si associa dunque l’adesione di sottoscrizione della Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro (DID) e del Patto per il lavoro presso il Centro per l’impiego, chiamato anche Patto per l’inclusione sociale presso i servizi sociali dei comuni.

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Il collocamento lavorativo si pone al primo posto di una misura, che resta in un certo senso, provvisoria, nei termini in cui va a sostenere il peso degli sforzi economici sostenute dalle famiglie nel periodo di disoccupazione lavorativa. Per questo, il contributo mensile della durata di 18 mesi rinnovabili, si interrompe quando vengono meno le suddette condizioni di difficoltà. Per intanto, l’INPS può erogare, oltre il corrispettivo regolato di base dal provvedimento, anche delle integrazioni “una tantum”, così come, ad esempio, il recente beneficio del bonus 200 euro.

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Molti percettori del RdC denunciano all’INPS l’impossibilità di prelevare gli importi, attingendo, solitamente dal fondo della carta RdC in possesso di ogni beneficiario per affrontare le spese di base. I percettori in particolare non riescono a prelevare la somma aggiuntiva dell’assegno unico. Tantissime le segnalazioni. L’INPS ha fatto sapere che sta lavorando sulla problematica.

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