Digitale terrestre: addio allo storico canale

Abbiamo più volte parlato di quelli che potevano essere i rischi legati al nuovo digitale terrestre per le emittenti. Oggi vi parliamo della prima chiusura importante che riguarda una realtà storica

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Canale digitale terrestre costretto a chiudere (foto Adobe)

Da più parti erano arrivate le preoccupazioni riguardo in particolare le emittenti locali che a causa delle spese per adeguare gli impianti rischiavano di dover chiudere. Adesso queste preoccupazioni almeno per una emittente si sono trasformate in una dolorosa realtà.

L’emittente locale che non potrà più trasmettere perché esclusa dalla graduatoria del nuovo digitale terrestre è la storica Telejato e parlarne sul Fatto Quotidiano è Pino Maniaci, che la dirige. Ma la storia che Maniaci racconta può essere la stessa di tante altre emittenti. Lo stesso direttore di Telejato non si nasconde dietro un dito e racconta apertamente le difficoltà di questo momento.

Digitale terrestre, Telejato ora vive solo sul web

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Telejato (foto Youtube)

Il problema, così come raccontato da Maniaci ma in realtà evidenziato anche da esponenti politici locali, è quello su cui ruota proprio il nuovo digitale terrestre: il cambiamento delle frequenze di trasmissione. Per far posto al 5G, infatti, tutte le frequenze oltre i 700 MHz sono in fase di liberazione dalle trasmissioni radio televisive che ora le utilizzano. Tutte le emittenti devono riuscire ora a trovare posto sotto questa soglia.

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Per fare ciò occorrono investimenti. Maniaci parla, per esempio, di 40mila euro per avere un canale proprio. Una cifra insostenibile per una realtà televisiva piccola come è la storica rete che copre il territorio compreso tra Partinico e Corleone e che si è trovata a scontrarsi più volte con la mafia. Per ora la soluzione è lo streaming sul sito ufficiale della tv e sui canali social. Ci sono in più alcuni spazi su Tvm, racconta sempre Maniaci, che gli sono stati concessi per i telegiornali.

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Ma, il canale di informazione locale rischia seriamente di dover chiudere per sempre anche se lo stesso direttore mostra un leggero ottimismo riguardo la campagna di sottoscrizione che è stata aperta per trovare fondi che permettano di continuare a sostenere l’attività. Come dicevamo prima, purtroppo però la storia di Telejato non è un caso isolato e rischia anzi di trasformarsi nel canovaccio di tante piccole storie di emittenti locali schiacciate da 5G.

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