Bombole gas, quando sono a forte rischio esplosione

Le bombole a gas GPL sono all’origine di molti incendi domestici ma un fenomeno ne sta aumentando il rischio. Vediamo quale

Bombole gas, ecco quando è a forte rischio esplosione
Bombole a gas (Foto Pixabay)

Qualcuno ancora ricorderà i tempi della cucina a gas, per qualche decennio estremamente diffusa nelle case; spesso si poteva vedere in strada il furgoncino del bombolaio, il quale, appunto, consegnava a domicilio le famigerate bombole del gas. Quando si parla delle bombole di gas GPL, viene in mente di quanto fosse esteso l’utilizzo, sia in città che campagna, fino al momento in cui la distribuzione del metano si è imposta con un’ampia rete che le ha progressivamente rimpiazzate.

Non sono però del tutto estinte in quanto, strano a dirsi, la suddetta e moderna distribuzione, nonostante la sua capillarità, non ha toccato tutti i punti del nostro Paese. Dei famigerati cilindri dall’involucro di ferro (oggi, se ne producono in vetroresina, più leggera) se ne fa pertanto ancora un ampio uso e la consegna, come fosse parte della tradizione, è tutt’ora garantita. Le bombole, pur montando delle valvole per la pressione del gas, mantengono il loro ruolo di fattore di rischio nelle abitazioni a causa della loro pericolosità.

Bombole gas: quali elementi le rendono pericolose?

Bombole gas, ecco quando è a forte rischio esplosione
Bombole a gas (Foto Pixabay)

Come si sa, le bombole a gas possono provocare incendi ed esplosioni se non utilizzate con correttezza ed estrema attenzione. È proprio la responsabilità personale di chi ne possiede una in casa a determinarne la minaccia: a partire, dunque, dall’utilizzo non consono, dalla manutenzione alla manipolazione niente affatto corrette, la mancanza di consapevolezza delle implicazioni riguardo all’uso scorretto dei gas combustibili.

Le probabilità che si possa dare origine a una forte esplosione sono oggi incrementate da un fenomeno in crescente espansione: il riempimento abusivo di bombole per uso domestico presso le stazioni di rifornimento carburanti per autotrazione. Oltretutto, si tratta di una pratica illegale. Alla base di uno scoppio c’è sovente il cedimento del contenitore per eccesso di riempimento; inoltre, tramite le indagini macrofrattografiche e gli esami metallografici dei Vigili del Fuoco, la fragilità di questi dispositivi dev’essere ricondotta alle caratteristiche degli acciai utilizzati, alla tecnica di saldatura, e alla bassa valutazione della corrosione che compromette alcune parti.

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La disattenzione e la superficialità dietro ad installazioni non conformi, determinano: dispersione di gas; combustione incontrollata o cattiva, inclusa quella per insufficiente aerazione; inadeguata evacuazione dei prodotti della combustione; aumento interno della pressione. Le criticità, poi, suggerite dalla ricarica delle bombole, che spesso avviene nei gangli di un reale mercato sommerso, si realizzano per le stesse pericolose modalità del tutto fuori legge.

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La ricarica presso i distributori di GPL per le automobili non è soltanto illegale per ragioni fiscali e di sicurezza, ma perché la procedura di riempimento non permette il controllo del livello del liquido nella bombola, superando facilmente il limite di legge dell’80%; la miscelazione dei due gas, butano e propano, risulta così non controllabile e le tensioni di vapore generate (insieme ad eventuali variazioni di temperatura) vanno a sollecitare il contenitore.

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