Che sta succedendo ai social? La Generazione Z comincia a dire basta

Arriva un sondaggio commissionato dalla società Piper Sandler che riguarda le abitudini degli adolescenti che rientrano nella cosiddetta generazione Z e tra gli aspetti della loro vita che sono stati presi in considerazione cioè l’utilizzo dei social media

social media ragazzi
La Generazione Z fa social distancing dai social (foto Unsplash)

Gli adolescenti, questo emerge dallo studio condotto da Piper Sandler, sono molto interessati alle tematiche ambientali, comprano molto online ma apprezzano i soldi contanti, sono incuriositi dalle alternative vegetali alla carne e a quanto pare stanno iniziando una sorta di sciopero contro alcune delle più popolari app social, allontanandosi in particolare da quelle che sono ritenute particolarmente tossiche: Tik Tok e Instagram.

Si tratta di un movimento che sta naturalmente, e non nel senso di ovvio ma nel senso che sta sorgendo in maniera che potremmo definire organica, prendendo piede tra i più giovani in particolare chi ha un’età intorno ai vent’anni.

Come riporta per esempio il New York Post sono diverse le storie di giovani, soprattutto ragazze ma anche molti ragazzi, che si sono sentite immediatamente meglio nel momento in cui hanno completamente disinstallato queste app social. C’è per esempio la storia di Pat Hamrick, laureando alla Penn State University, che racconta di aver abbandonato Facebook e Instagram un paio di anni fa dopo essersi reso conto che passava tutto il tempo a confrontare se stesso con quello che vedeva online.

Secondo quanto raccolto da un altro sondaggio condotto dal sito Tallo.com ci sono anche nei ragazzi e nelle ragazze sentrimenti contrastanti sull’utilizzo dei social media come mezzo educativo. Quello che è emerso da questo sondaggio, realizzato a dicembre dell’anno scorso, ci mostra come i ragazzi che troppo spesso pensiamo essere inermi di fronte ai pericoli dei social media in realtà sono estremamente consapevoli di quello che hanno di fronte.

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L’82% degli appartenenti alla Generazione Z ha infatti dichiarato di essersi accorto che i social media sono stati una distrazione mentre facevano i compiti. Quello di cui i più giovani si sono sicuramente resi conto è il modo in cui i social non ci raccontano la verità e sfruttando la struttura stessa del nostro cervello ci costringono a produrre contenuti e a sperare che questi contenuti vengano visti dal maggior numero di persone possibili, per sperimentare un breve momento di gloria dovuto alla dopamina.

Il fatto che si stiano invece moltiplicando gli studi e le dichiarazioni proprio da parte di chi è nato tra il 1995 e il 2010 riguardo la tossicità dei social che puntano tutto sulle immagini e sui video ci fa ben sperare perché si creino rapporti più sani anche con questi strumenti che, e sono dati emersi sempre dal sondaggio pubblicato su Tallo.com, possono aiutare anche a trovare nuovi modi per studiare.

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