Agenzia delle Entrate, avvisi bonari in arrivo: chi rischia

Alcuni contribuenti stanno per ricevere dall’Agenzia delle Entrate un avviso bonario con un importo maggiore di quello che si aspettavano

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Ricomincia, anzi, è ricominciato il lavoro della riscossione fiscale. Dopo quasi due anni di proroghe e sospensioni dei pagamenti arretrati, l’Agenzia delle Entrate ha ripristinato il lavoro sulle cartelle esattoriali inevase. E milioni di italiani sono coinvolti. Sulla carta la riscossione sarà soft, ma dato il perdurare dello stato di emergenza sanitaria e la conseguente crisi economica, è difficile che una lettera del fisco venga accolta con un sorriso.

Tra gli adeguamenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, c’è anche l’invio degli avvisi bonari da parte dell’Agenzia delle Entrate. L’Agenzia ha sempre inviato queste lettere ai contribuenti la cui dichiarazione dei redditi presenta delle anomalie. Ma da quest’anno i controlli saranno più severi e gli invii aumenteranno. Il piano del Governo, infatti, è di aumentare del 30% l’invio di avvisi bonari da parte dell’Agenzia delle Entrate. Di conseguenza, l’obiettivo è quello di aumentare del 20% gli incassi per adempimento spontaneo.

Agenzia delle Entrate, chi riceverà l’avviso 

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L’Agenzia delle Entrate sta analizzando le dichiarazioni dal 2017 in poi. Devono aspettarsi un avviso bonario dall’Agenzia delle Entrate tutti coloro che hanno omesso dati o compilato la dichiarazione con dati anomali. Tutti questi contribuenti riceveranno con grande probabilità la lettera dell’Agenzia nei prossimi mesi.

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Quindi, coloro la cui dichiarazione presenta delle anomalie, dovranno presto sistemare i debiti con l’Agenzia delle Entrate. Il consiglio, qualora dovesse arrivare una lettera di questo tipo, è di farla controllare da un esperto o da un commercialista. Non sono infrequenti gli errori, e un professionista, analizzando le dichiarazioni dal 2017, può facilmente accorgersene. Se si accerta che i pagamenti mancati non corrispondono a verità, è necessario segnalarlo il prima possibile all’Agenzia, anche telematicamente.

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