Fatturazione elettronica, il Garante chiede più tutela della privacy

Per chi è soggetto alla fatturazione elettronica sono in arrivo novità riguardo la gestione dei dati personali per contrastare l’evasione

Fatture elettroniche
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L’Agenzia delle Entrate ha sottoposto al Garante nuove regole tecniche per memorizzare le fatture elettroniche. Il parere è favorevole ma con riserva.

Le fatture elettroniche raccolgono e conservano una mole enorme di dati personali anche molto delicati. Per questo motivo il Garante ha accettato ma con riserva il nuovo schema di provvedimento proposto dall’Agenzia delle Entrate volto alla memorizzazione delle fatture elettroniche.

Raccogliere le fatture elettroniche permetterebbe all’Agenzia di avere sotto mano i dati di moltissimi contribuenti e poterli incrociare in modo da individuare eventuali comportamenti di evasione. Ma le fatture elettroniche raccolgono dati personali relativi alle più disparate spese e situazioni e rischiamo così di ledere la privacy dei cittadini. E su questo punto si è espresso il Garante.

Fatturazione elettronica, il Garante dice sì ma chiede attenzione

partite iva
(Pixabay)

Nel documento pubblicato sul sito ufficiale del Garante per la Privacy si chiarisce come sia stato dato parere favorevole ma con riserva al nuovo schema di provvedimento proposto dal Direttore dell’Agenzia. Nello schema rientrano i modi con cui l’Agenzia intende raccogliere e poi rendere disponibili i dati dei contribuenti presenti sulle fatture anche alla Guardia di Finanza.

Con la fatturazione elettronica moltissimi acquisti e pagamenti per prestazioni professionali finiscono direttamente nel nostro cassetto fiscale ma insieme alle spese sostenute, nel cassetto fiscale in realtà finiscono molti altri dati. Da un’analisi di un campione di fatture in formato xml, il Garante ha potuto infatti constatare come nelle fatture ci siano possibili riferimenti a specifiche persone fisiche e minori, ai dettagli sugli acquisti, a ciò che si compra e a dove si soggiorna e con chi.

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Ovviamente, tutti questi dati non servono a stabilire se un professionista o un rivenditore evade le tasse e la memorizzazione di tutti i dati contenuti può costituire un pericolo. Per questo il Garante ha stabilito che le informazioni presenti nelle fatture elettroniche non potranno essere usate se non a seguito di controlli già avviati.

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Nella nota si legge anche il Garante ha segnalato al Parlamento e al Governo l’opportunità di inserire una norma che limiti l’uso dei dati generati dalla fatturazione elettronica al solo contrasto all’evasione.

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