Perché le persone decidono o meno di informarsi? La risposta emerge da uno studio della London University

I fattori psicologici ed emotivi che spingono le persone ad approfondire un tema sono determinanti sulle scelte dell’individuo

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(unsplash)

Grandi quantità di informazioni sono ora disponibili per gli individui. Questo include di tutto, dalle informazioni sul tuo corredo genetico alle informazioni sui problemi sociali e sull’economia. Volevamo scoprire: come fanno le persone a decidere cosa vogliono sapere? E perché alcune persone cercano attivamente informazioni, ad esempio sui vaccini Covid, sulla disuguaglianza finanziaria e sui cambiamenti climatici, e altre no?”

Da queste domande, riportate da Tali Sharot, del “Department of Experimental Psychology dell’University College London” prende il via una ricerca dal titolo “Individual differences in information-seeking”. Gli studiosi, in equipe tra professionisti in psicologia e psichiatria, hanno esaminato un campione di 543 persone, i quali hanno risposto a domande e questionari in 5 esperimenti differenti.

La ricerca di informazioni, quindi più semplicemente la ricerca di un apprendimento continuo, dipende strettamente dalle motivazioni con cui ci si approccia al bisogno di “sapere”. La ricerca ha identificato tre tipi di atteggiamenti: c’è chi si avvicina ad una tematica su basi prettamente emotive, quindi con una modalità di avvicinamento o repulsione; chi si basa sul vantaggio, cioè quanto gli saranno utili le informazioni che trovano; chi si espone continuamente a tematiche sulle quali sono già sensibili, alla ricerca probabilmente di una conferma ad un’idea pregressa.

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Continua la Sharot: “Le informazioni alle quali le persone decidono di esporsi hanno importanti conseguenze per la loro salute, le loro finanze e le loro relazioni. Comprendendo meglio perché le persone scelgono di informarsi, potremmo sviluppare modi per convincere le persone a istruirsi.”

In definitiva, capire le motivazioni intellettive o emotive sulle quali si basa la necessità o meno di informarsi, può orientare meglio le modalità, ad esempio istituzionali, di costruire dei messaggi divulgativi che creino un’efficacia. Nelle campagne di sensibilizzazione, come può essere il contenimento dell’emergenza climatica o la corretta gestione di uno stile di vita sostenibile ecologicamente, si possono tenere in considerazione i dati emersi da questo studio al fine di creare una comunicazione più adatta ad essere recepita da una fetta più ampia della popolazione.

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