Il report di Eea si interroga sulla possibilità di una crescita economica nel rispetto dell’ambiente

Eea è l’acronimo di European Environment Agency, un’Agenzia che ha appena pubblicato un nuovo report “Riflettere sulla crescita verde” in cui si pone l’accento sulle sfide e le possibilità che l’Unione Europea ha di cambiare il proprio modello globale di economia tenendo conto dei principi ambientali

tutela ambientale
(pixabay)

Nel report si cerca di rispondere in buona sostanza ad una grande domanda cui gli economisti in realtà cercano di rispondere da quasi due secoli: è possibile avere una crescita economica infinita? Secondo il report dell’Agenzia in realtà la crescita infinita ed esponenziale non è possibile.

E il motivo è molto semplice: le risorse che gli ambienti naturali sono in grado di fornire non sono infinite. Le attività economiche, ricordano dal report, stanno già devastando gli ambienti e provocando danni ambientali. In Europa la situazione può diventare particolarmente critica non solo a causa dei cambiamenti climatici dovuti alle attività umane economiche ma anche a causa del progressivo invecchiamento della popolazione stessa nonché dal possibile sviluppo di nuove situazioni pandemiche.

Questa situazione però non deve farci perdere di vista la possibilità di cambiare approccio alla crescita dell’economia continuando ad avere come stella polare quel Green Deal europeo che pur con tutti i suoi limiti può comunque essere un trampolino di lancio verso una riscrittura dei rapporti sociali ed economici che cittadini, imprese e governi intessono con l’ambiente naturale.

Nel comunicato che accompagna la pubblicazione del report leggiamo infatti che “l’agenda di trasformazioni contenuta nel Green Deal europeo è essenziale ed è importante che abbia il più grande successo possibile. Ma nel costruire il Green Deal europeo e nel promuovere la resilienza, l’Europa dovrebbe anche cercare di trasformare la propria economia in modi che permettano di assicurare il benessere della società anche se il PIL è in fase di contrazione”.

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E il report di Eea indica anche alcuni cambiamenti che vanno fatti in quanto necessari: “Le azioni necessarie comprendono cambiamenti ai sistemi fiscali oltre che a misure più a lungo termine per riorientare a tutti i livelli l’attività economica, sarà essenziale riscrivere i flussi finanziari oltre che avere nuovi sistemi di conoscenza che permettano che pensiero e azione viaggino con il ritmo e nella misura necessari“.

Quello che dobbiamo fare, ci dice in buona sostanza il report di Eea, è continuare a far crescere i semi che stanno già “emergendo nelle politiche e nella pratica, per esempio nella agenda di sostenibilità finanziaria dell’Unione Europea“.

Quello che non dobbiamo fare è perdere altro tempo in discussioni che servono solo a ritardare le decisioni e a continuare a far sì che il potere (ovvero i soldi) rimanga esattamente dov’è.

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