Aumenti e stangata sui prezzi: in arrivo un Natale…salato!

Brutte notizie in arrivo per tutti gli italiani: quello che sta per arrivare non sarà un Natale dolce ma salato. Ecco perché

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L’aumento del prezzo dell’elettricità e del gas avrà dei risvolti negativi per quanto riguarda le tasche degli italiani anche per il prossimo Natale.

Le prossime festività saranno infatti soggette ad una raffica di aumenti che prevede, tra gli altri, anche una stangata sul dolce per eccellenza del Natale: il panettone. Il prossimo Natale potrebbe infatti costare quasi 1,4 miliardi di euro in più e circa 768 euro l’anno in più a famiglia.

Natale salato? Ecco perché potremo spendere di più

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Ad annunciare i rincari durante il periodo natalizio è il Codacons. Secondo l’Associazione il Natale sarà contrassegnato da aumenti dei prezzi non indifferenti, dovuti al rincaro dei costi delle materie prime e al caro energia.

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Tradotto in cifre si parla di almeno 100 milioni di euro spesi in più rispetto al 2019 per il pranzo e la cena di Natale. Per quanto riguarda il panettone, dolce tipico della tradizione natalizia, il rincaro potrebbe aggirarsi intorno al 20%. A questo si aggiungerebbe anche l’aumento di pasta e pane.

La previsione degli aumenti va di pari passo con l’aumento dell’elettricità, del metano e del gas ma anche con le materie di trasformazione: dalla farina di grano tenero e duro che, nel giro di 4 mesi, è aumentata del 30% al burro del 40%. I produttori e distributori hanno infatti denunciato i rincari dei prezzi delle materie prime, come farine, oli, burro, che potrebbero quindi portare all’aumento dei listini al dettaglio per tanti prodotti trasformati.

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Ancora, l’aumento dei carburanti incide su tutti gli spostamenti degli italiani e sui vari trasporti, con conseguenti aumenti dei listini al dettaglio dei prodotti che vengono trasportati. Nel nostro Paese ben l’85% della merce viaggia su gomma.

Per quanto riguarda altri prodotti come la pasta, oltre all’aumento delle materie prime e delle spese legate alle utenze, c’è anche quello dei materiali di confezionamento come cartone e polistirolo che registra circa un +10%. Insomma il prossimo non sarà un Natale dolce ma salato.

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