Psiconline riporta una ricerca sull’interazione sociale nelle varie fasce di età. I giovani adulti sono più attenti degli anziani o adolescenti
L’interazione sociale è una competenza che si sviluppa nell’arco della vita di un individuo, e che contribuisce in maniera determinante all’interpretazione del mondo. Lo sguardo di chi osserva gli altri funge da canale di ricezione, e può portare a creare meccanismi di empatia o evitamento.
Uno studio pubblicato sul “Nature Human Behaviour” si propone di analizzare la propensione all’interazione sociale attraverso l’oggetto di osservazione del partecipante. E’ chiaro che porre maggior attenzione all’interlocutore permette al soggetto di entrare più facilmente in contatto con lui. La ricerca ha utilizzato una tecnologia innovativa attraverso degli occhiali, che con telecamera incorporata, hanno potuto registrare su cosa si posava lo sguardo del soggetto nelle interazioni.
Sono state prese due situazioni in esame, un contatto faccia a faccia, ed una situazione collettiva. Le fasce analizzate sono state 3: adolescenti (10-19 anni); giovani adulti (20-40 anni); anziani (60-80 anni).
Dalla ricerca è risultato che i giovani adulti hanno maggiori competenze in ambito di relazione sociale. Il loro sguardo più frequentemente si è posato sull’interlocutore o su delle persone specifiche, anche a lungo. Al contrario, adolescenti ed anziani si sono distratti più facilmente, ponendo attenzione allo sfondo e cambiando continuamente oggetto di osservazione.
A parere degli studiosi la ricerca dimostra che gli adolescenti non hanno ancora formato competenze adeguate ad uno stare sociale funzionale, e gli anziani le hanno perse a causa della riduzione dei contatti personali. Il prof. Ferguson afferma: “Concentrarsi meno sulle persone e sui loro volti significa che gli adolescenti e gli anziani perdono spunti importanti e questo potrebbe portare a maggiori disabilità nell’interazione sociale o a minori opportunità di impegnarsi nell’interazione sociale con gli altri“.
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