Tagliare la tasse al ceto medio? L’ipotesi sul tavolo del governo

Il Governo ha tempo fino al 31 luglio per ufficializzare la riforma fiscale. Sul piatto il taglio della pressione fiscale per il ceto medio

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La riforma fiscale sta prendendo corpo. Le Commissioni Finanze di Camera e Senato sono al lavoro per produrre un documento su cui l’esecutivo dovrà impostare la riforma fiscale.

Il tema è diventato urgente. Non solo l’emergenza sanitaria, ma tutta la crisi economica dell’ultimo anno e mezzo richiede un ripensamento generale del sistema, a partire dalla gestione dei contributi.

La riforma fiscale è attesa nero su bianco il 31 luglio 2021. Le parti politiche sono al lavoro, e, nonostante le differenti posizioni, trovano un accordo sulla riduzione della pressione fiscale per il ceto medio. Per ceto medio si intende la fascia di reddito dai 28.000 ai 55.000 euro annuali.

Una cifra che comprende circa 7 milioni di italiani, tra dipendenti e professionisti. Ma questa riforma pare sia rivolta in primis a coloro che ricevono mensilmente una busta paga.

La bozza del documento della Commissione Finanze di Camera e Senato propone il blocco dell’Irap (imposta regionale sulle attività produttive). Inoltre è previsto un ridimensionamento dell’Irpef per il ceto medio, che al momento è al 38%.

Se verrà approvato, i lavoratori vedranno un importo maggiore sulla busta paga di agosto.

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Le agevolazioni per le imprese

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La riforma fiscale, se confermata, porterà dei vantaggi anche alle imprese. Innanzitutto beneficeranno del taglio dell’Irap.

Inoltre il Governo ha in programma un taglio alle tassazioni sulle rendite finanziarie, che dovrebbero attestarsi intorno al 23%.

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Novità anche per le cartelle esattoriali. L’Agenzia delle Entrate andrà in vacanza a breve, ma riprenderà il proprio lavoro a settembre. Nella riforma fiscale si dovrebbe introdurre una rottamazione delle cartelle inevase attraverso la rateizzazione dei pagamenti, senza interessi o more.

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