Non pagare spese sanitarie è possibile, nuovo modello Irpef per le detrazioni: chi ne ha diritto

Detrarre le spese sanitarie dalla dichiarazione dei redditi nel 2021 è un po’ più complicato. L’Agenzia delle Entrate pubblica una guida

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Le spese sanitarie consentono al contribuente di acquisire un credito d’imposta con l’Agenzia delle Entrate. Devono essere inserite nella dichiarazione dei redditi, anche se ormai, con il 730 precompilato, sono visibili direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Ad ogni modo è sempre buona abitudine controllare che la cifra riportata nel precompilato sia corretta. Non sono infrequenti errori od omissioni.

Dal 2021 le prestazioni sanitarie detraibili devono essere tracciabili tramite pagamento elettronico o bonifico bancario. Fa eccezione l’acquisto di medicinali e le prestazioni mediche eseguite tramite il Sistema Sanitario Nazionale o ente privato accreditato. In questi casi, conservando fattura o scontrino fiscale parlante, è possibile detrarre anche le spese sanitarie pagate in contanti.

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Quali sono i medicinali detraibili

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L’Agenzia delle Entrate ha emanato una circolare, la n. 7 del 25 giugno 2021, in cui fornisce risposta alle domande più frequenti in merito alle tipologie di medicinali detraibili.

Sono compresi nella lista i farmaci generici con prescrizione medica, i farmaci omeopatici e le preparazioni galeniche, cioè i medicinali preparati in farmacia. Il contribuente dovrà conservare la copia dello scontrino fiscale parlante, fattura o ricevuta del Pos.

Sono detraibili anche i farmaci acquistati online presso farmacie autorizzate.

Il Garante della privacy si è espresso in merito alla dicitura delle ricevute da presentare al Caf. Deve essere riportata solamente la categoria di farmaco, ovvero convenzionale, omeopatico o prearazione farmaceutica, ma non la tipologia.

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I medicinali parafarmaceutici, fitoterapici ed integratori alimentari non possono essere inseriti nella dichiarazione dei redditi, anche se prescritti da un medico curante.

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