Bollette luce e gas, come contestare gli importi eccessivi

L’utente che riceve una bolletta non è obbligato a pagarla se riscontra delle anomalie. Può inoltrare formale reclamo

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Le bollette della luce e del gas, indifferentemente su formato cartaceo o elettronico, spesso sono difficili da decifrare. Le voci riportate nella fattura, mostrano come la spesa per il solo materiale di fornitura sia molto inferiore al totale dovuto.

Questo perchè compaiono altre categorie di pagamenti, quali trasporti o accise, che spesso sfuggono alla comprensione dell’utente medio. Quando ci si trova di fronte ad una bolletta sospetta, è bene rivolgersi al fornitore per richiedere delucidazioni. E’ buona abitudine segnare il numero dell’operatore con il quale si interloquisce per poi eventualmente segnalare delle difficoltà nella comunicazione.

In generale, è consigliabile controllare le fatture, anche se i pagamenti sono automatici. Le anomalie non sono infrequenti.

Nel caso in cui, a seguito delle delucidazioni telefoniche l’utente consideri scorretta la pratica commerciale dell’azienda, può effettuare formale reclamo.

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Come effettuare i reclami sulle bollette

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Le contestazioni possono essere formalizzate compilando un format prestabilito, generalmente presente sul sito del gestore di riferimento. Dopo la compilazione, può essere inviato tramite fax, raccomandata o Pec.

Il gestore dovrà rispondere entro 40 giorni. Se l’istanza viene accolta, l’azienda ha 90 giorni di tempo per ricalcolare la bolletta. Nel frattempo, l’utente non è tenuto a pagare l’importo su cui pende la contestazione.

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Nel caso di diniego, se l’utente è convinto dell’irregolarità della bolletta, può rivolgersi all’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente.

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