Conto corrente in rosso? Attenzione a non diventare cattivi pagatori

Attenzione per chi ha il conto corrente in rosso: potreste diventare dei cattivi pagatori e subire limitazioni dalla banca

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Era prassi fino a qualche tempo fa che i professionisti e le aziende andassero in rosso sul proprio conto corrente. In quel caso, infatti, bastava rientrare e rimettersi alla pari per non subire nessun tipo di sanzione.

Ad oggi, invece, bisogna fare attenzione ad evitare la segnalazione per i cattivi pagatori anche se il conto corrente è in rosso. Le regole sono infatti cambiate a causa proprio dell’eccessivo numero di conto correnti in rosso.

Secondo la normativa adesso basta anche andare sotto di 100 euro per poter essere segnalati come cattivi pagatori.

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Conto Corrente, le regole per non diventare cattivi pagatori

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Ovviamente dobbiamo sottolineare che la normativa in vigore offre anche qualche soluzione. Ogni piccolo sconfinamento non provoca in automatico la segnalazione come cattivo pagatore ma si parla di una certa soglia di rilevanza.

La prima regola da seguire, dunque, è quella di non superare questa soglia di rischio. Al di sotto di questa, infatti, la cosa non è né rilevante e né grave.

Attenzione a non andare in rosso di almeno 100 euro se si è soggetti privati oppure di 500 euro se si è impresa. Inoltre lo sconfinamento verso il basso deve essere pari al 1% dell’esposizione totale che quel soggetto ha con le banche. L’esposizione deve durare per più di 90 giorni consecutivi.

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Per evitare di diventare un cattivo pagatore è possibile versare una somma a rientro poco prima che scadano i 90 giorni di esposizione così che la banca non potrà dare il via alla segnalazione. Cosa succede se si diventa cattivi pagatori? La norma prevede lo stop agli addebiti automatici sul conto corrente e l’imprenditore potrebbe non avere più il pagamento automatico delle utenze e degli stipendi.

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