Quante microplastiche rilasciano i detersivi monodose? I risultati del progetto CLEAN di Altroconsumo ed Euroconsumers

Altroconsumo ed Euroconsumers hanno reso noti i dati relativi ai test effettuati sulle pastiglie monodose dei detersivi nell’ambito del progetto CLEAN, progetto che promuove la sostenibilità e i comportamenti consapevoli per utilizzare meglio i detersivi in casa.

Quante microplastiche rilasciano i detersivi monodose? I risultati del progetto CLEAN di Altroconsumo ed Euroconsumers
Quante microplastiche rilasciano i detersivi monodose? I risultati del progetto CLEAN di Altroconsumo ed Euroconsumers (foto: pixabay)

I saponi monodose, per lavastoviglie e lavatrice, sono una tipologia di detersivo che sta prendendo sempre più piede. Altroconsumo ed Euroconsumers hanno quindi voluto valutare se l’utilizzo di questo tipo di saponi può aumentare la quantità di microplastiche rilasciate nell’acqua durante i lavaggi.

Per quello che riguarda le pastiglie per la lavastoviglie i risultati sono stati buoni, in quanto dai test effettuati è risultato che tutto il contenuto della pastiglia e l’eventuale film che la ricopre si discioglie senza lasciare residui di microplastica.

Leggermente diverso il discorso per le pastiglie per lavatrice. A seguito dei test di lavaggio effettuati con delle coperte in poliestere, è infatti venuto fuori che c’è un rilascio di sostanze ma che questo non dipende dai microfilm che ricoprono le tab utilizzate per il lavaggio, bensì dalla composizione stessa dei capi di abbigliamento che sono stati utilizzati per i test.

I risultati dei testi hanno messo in luce come sia, quindi, l’interazione tra detersivo e tessuto a determinare il rilascio di microplastiche.

Per quello che riguarda le tab per lavatrice, delle venti che sono state testate soltanto due hanno aumentato in modo significativo la quantità di microplastiche presenti nell’acqua a fine lavaggio. Le pastiglie testate sono prodotte in diversi Paesi, tra cui l’Italia.

I risultati dei test del progetto CLEAN condotto da Altroconsumo ed Euroconsumers dimostrano quindi come l’utilizzo dei detersivi in formato tab non contribuisca in maniera significativa all’aumento dei tassi di inquinamento da microplastiche nell’acqua.

Quello che però è emerso è che queste microplastiche sono invece prodotte proprio dai tessuti utilizzati per la confezione dell’abbigliamento. Altroconsumo, quindi, auspica che venga rivista la filiera produttiva del tessile per poter ridurre l’impatto dei vestiti in fase di lavaggio.

Un discorso a parte, come dichiarato anche da Federico Cavallo, Responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo, va fatto per i claim ingannevoli che si trovano sulle confezioni dei detersivi. Queste le sue parole: “Forte attenzione va messa anche alla comunicazione, evitando dichiarazioni ingannevoli e aiutando, invece, a sviluppare una maggiore conoscenza e capacità di lettura delle etichette fra i consumatori.” Per questo motivo l’Associazione ha “inviato una lettera al Ministero della Transizione Ecologica, per mettere a disposizione i risultati delle nostre analisi dei green claim riportati sulle confezioni di detersivi, troppo spesso ingannevoli, al fine di richiedere una maggiore trasparenza da parte dei produttori, che aiuti anche i cittadini ad adottare un approccio più green nella vita di tutti i giorni”.

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Qui il comunciato ufficiale di Altroconsumo 

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