Pfas nel latte materno, uno studio USA allerta sulla presenza di sostanze tossiche

Pfas, gruppo di sostanze tossiche, è stato trovato nel latte materno. Uno studio americano riporta risultati inquietanti.

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Cresce sempre di più l’attenzione alla sicurezza alimentare. Ed aumentano gli studi e le analisi sui prodotti di origine industriale che vengono comunemente ingeriti. Gli stabilimenti industriali, per consentire la longevità degli alimenti, spesso utilizzano sostanze che a posteriori si rilevano dannose per l’organismo, se usate oltre i limiti consentiti.

Uno studio americano, pubblicato su Environmental Science & Technology, ha analizzato 50 campioni di latte materno negli stati dell’Indiana e di Washington, cercando 39 famiglie diverse di sostanze del gruppo Pfas. Sono state trovate in tutti i campioni presi in esame.

Il commento dei ricercatori è stato: “La presenza di Pfas nel latte materno è preoccupante”.

Ma la contaminazione non riguarda solamente gli stati oltreoceano. Di recente, si è ritrovata un’alta concentrazione di Pfas nelle zone di Vicenza, Verona e Padova a causa degli sversamenti dell’azienda Miteni.

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Cosa sono i Pfas e quali effetti hanno sull’organismo

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Gli Pfas sono delle sostanze chimiche utilizzate in campo industriale per rendere impermeabili o liporepellenti i prodotti. Si trovano frequentemente nelle padelle antiaderenti e nei contenitori per il cibo.

Queste sostanze sono note per l’alto livello di contaminazione ambientale. Resistono ai processi di degradazione, ed è facile che vengano riversati nell’ambiente contaminando così aria ed acqua.

In questo modo le sostanze tossiche entrano facilmente nel corpo umano, che, oltre un certo livello di concentrazione, può sviluppare patologie legate alla contaminazione da Pfas.

I tipi di malattie legate alla tossicità di queste sostanze sono: tumore del rene; alterazioni ormonali; problemi della fertilità; patologie durante la gestazione e carenza di sviluppo del feto; malattie cardiovascolari.

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I ricercatori definiscono preoccupanti i dati sulla contaminazione “universale” da Pfas. E’ ancora più inquietante constatare il persistere dell’utilizzo di sostanze tossiche negli stabilimenti industriali quando si conoscono surrogati efficaci meno dannosi per l’organismo.

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