Etichette alimentari: ancora troppi non sanno leggere la data di scadenza

Sulle etichette alimentari sono riportate tutte le informazioni fondamentali relative ai prodotti. Tra queste c’è la data di scadenza. Ma da un recente studio è emerso che ancora troppi consumatori non sono in grado di leggere correttamente una data di scadenza

Etichette alimentari: ancora troppi non sanno leggere la data di scadenza
Etichette alimentari: ancora troppi non sanno leggere la data di scadenza (foto: pixabay)

Secondo i risultati di un recente studio pubblicato sul Journal of Nutrition Education and Behavior ancora moltissimi consumatori non sono in grado di leggere correttamente la data di scadenza presente sulle etichette alimentari.

Molto spesso, i consumatori leggono le etichette e le date di scadenza ma interpretano in maniera errata le informazioni che vengono riportate. Particolarmente ostica sembra la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro”.

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Etichette alimentari: il problema della data di scadenza

Etichette alimentari: ancora troppi non sanno leggere la data di scadenza
Etichette alimentari: ancora troppi non sanno leggere la data di scadenza (foto: pixabay)

Nello studio pubblicato sul Journal of Nutrition Education and Behavior i ricercatori della George Washington University della John Hopkins University hanno pubblicato i risultati di una serie di interviste che hanno coinvolto 2.600 persone. Lo studio si è indirizzato nel chiedere ai partecipanti di spiegare secondo loro che cosa significano le due diciture presenti accanto alla data di scadenza: “da consumare entro” e “da consumare preferibilmente entro”.

Raccolti i dati sulle esperienze degli utenti è stato poi condotto un esperimento aggiungendo alcuni indicatori accanto alle date di scadenza sulle etichette. Per quello che riguarda le due diciture che si trovano sempre accanto alle date di scadenza, dallo studio è emerso che più o meno il 50% degli intervistati le conosce e le sa riconoscere. In particolare per l’etichetta “Da consumarsi preferibilmente entro” si parla del 64% dei partecipanti mentre per l’etichetta “da consumarsi entro” la percentuale scende al 44% .

Quando poi però si è passati a chiedere che cosa significhi l’aggiunta del termine “preferibilmente” soltanto il 46% del campione ha risposto correttamente che quel termine indica che, superata la data di scadenza, potrebbe deteriorarsi la qualità del prodotto. Per quanto riguarda invece l’espressione “da consumarsi entro” soltanto il 25% dei partecipanti allo studio ha risposto invece correttamente indicando che il prodotto consumato dopo la data di scadenza potrebbe risultare poco sicuro.

Dopo questa fase iniziale di raccolta dati, gli studiosi hanno aggiunto quindi delle espressioni per aiutare a far comprendere le date di scadenza. Aggiungendo, per esempio, i soldi che si sprecherebbero non rispettando la data di scadenza, o indicando quanto cibo sarebbe andato perduto se non fosse stata rispettata la data, si è notato che nel caso delle etichette con la scritta “preferibilmente” la percentuale di chi ha risposto di non capire quando consumare il prodotto è scesa al 37%.

Dallo studio è poi emerso un altro dato interessante: il dato dei consumatori che non tengono conto della data di scadenza. Infatti, tra quelli che hanno partecipato allo studio, alcuni hanno risposto che trovano le indicazioni sulla data di scadenza superflue, ripetitive o noiose.

Una lettura corretta delle etichette alimentari e della data di scadenza che fa parte delle etichette può e deve essere un obiettivo comune di tutti. Conoscere che cosa significa la dicitura “consumare preferibilmente entro” e saper distinguere che cosa succede ad un prodotto che invece ha l’indicazione “da consumarsi entro” è fondamentale non soltanto per il benessere finale degli utenti e dei consumatori ma anche per ridurre gli sprechi.

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Se infatti si è in grado di discernere la data di scadenza e comprendere che cosa questa effettivamente significa si può arrivare anche ad una riduzione dello spreco alimentare e della quantità di cibo che ogni giorno viene buttata via.

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