Ddl Zan, D.i.Re.: “Contenere e eliminare l’incitazione all’odio”

D.i.Re, l’associazione contro la violenza sulle donne, si esprime a favore del Ddl Zan, proposta di legge che sta generando tante polemiche

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(pixabay)

“Sosteniamo la proposta di legge Zan perché crediamo fortemente che oggi sia più che mai urgente arginare, contenere e eliminare l’incitazione all’odio verso chi diserta l’ordine dominante.”

Così recita l’incipit del comunicato stampa di D.i.Re, una rete di associazioni che da oltre 20 anni combattono la violenza di genere.

La discriminazione di genere e l’omolesbotransfobia attingono dalla stessa sorgente, il rigetto del diverso, inteso come ciò che sfugge alla propria comprensione. Ciò che è difficile interpretare secondo le regole condivise del conformismo, deve essere eliminato o portato lontano dallo sguardo, per fugare qualunque dubbio sullo stile di vita conforme come l’unico degno di rispetto.

“Crediamo che i diritti di tutti/e saranno tutelati effettivamente solo quando si riconosceranno le differenze come un valore in un’ottica di rispetto che mira al superamento delle norme che il patriarcato ci ha imposto per millenni.”

D.i.Re imputa le discriminazioni di genere e di identità sessuale alla matrice patriarcale della società, dove la violenza maschile non è altro che l’espressione di una cultura millenaria che penalizza le donne ed i “diversi”.

Il Ddl Zan si prefigge come proposito la penalizzazione della discriminazione contro la omotransfobia, nell’ottica di una trasformazione culturale basata sulla prevenzione della violenza.

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Il Ddl Zan, le linee guida del disegno di legge tanto discusso

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(Facebook)

Il Ddl Zan prende il nome dal deputato PD che lo ha proposto, Alessandro Zan. L’iter istituzionale del disegno di legge è stato controverso; dopo l’approvazione in Parlamento, il Ddl Zan e stato congelato per via dell’ostruzionismo della Lega.

Dopo numerosi tira e molla sembra sia stato pianificato l’approdo a Palazzo Madama. Tenendo presente che il senatore che presiede la commissione per il benestare del Senato al Ddl è lo stesso che ha sollevato le polemiche, si nutrono dubbi sul destino della proposta di legge Zan.

Alla base del disegno di legge c’è l’introduzione della discriminazione contro omosessuali, transessuali, donne e disabili nell’art. 604-bis del Codice Penale, che prevede il carcere fino ad un anno e sei mesi o una multa fino a 6.000 euro per i reati di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.

Se il disegno di legge divenisse legge vera e propria, l’istigazione all’odio contro gli omosessuali diverrebbe reato penalmente perseguibile.

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Conclude D.i.Re.: “Pensiamo che aggiungere diritti non vuol dire toglierli ad altre/i.”

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