Pensione d’invalidità, aumenti ed ampliamento della platea: le novità

Una sentenza della Corte di Cassazione ha previsto l’aumento della pensione di invalidità ed ha allargato la platea dei beneficiari.

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Una sentenza della Corte di Cassazione si esprime in merito alle pensioni di invalidità, prendendo come fonte giuridica la Legge n. 448/2001, che prevedeva in modo esplicito, il diritto all’aumento al milione (in lire), per gli over 60.

La novità importante della sentenza n° 152 rispetto alla legge sopracitata è l’allargamento della platea dei beneficiari. Non più solo gli over 60 potranno vedersi incrementata la pensione, ma tutti gli aventi diritto dai 18 anni di età.

Riporta la sentenza: “Il requisito anagrafico finora previsto dalla legge è irragionevole in quanto le minorazioni fisio-psichiche, tali da importare un’invalidità totale, non sono diverse nella fase anagrafica compresa tra i diciotto anni (ovvero quando sorge il diritto alla pensione di invalidità) e i cinquantanove, rispetto alla fase che consegue al raggiungimento del sessantesimo anno di età, poiché la limitazione discende, a monte, da una condizione patologica intrinseca e non dal fisiologico e sopravvenuto invecchiamento

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L’aumento della pensione ed il riscatto degli anni precedenti

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Gli invalidi civili totali percepiscono una pensione di invalidità pari a 287,09 euro mensili, con un reddito pari o inferiore a 16.982,49 euro.

La sentenza della Corte n° 152 del 20 luglio include un incremento della pensione di invalidità per una cifra variabile da 286 a 651 euro. Per ottenerlo non è necessaria l’esibizione dell’ISEE, ma l’oscillazione dell’incremento dipende solo dal reddito:

  • un reddito personale non superiore a 8.469,63 euro se il beneficiario non è coniugato;
  • un reddito personale non superiore a 8.469,63 euro e con i redditi del coniuge, il reddito annuo deve essere non superiore a 14.447,42 euro.

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Per gli over 60 è possibile riscattare gli aumenti non percepiti negli ultimi 5 anni. Tutti gli altri beneficiari potranno recuperare gli arretrati solo dal 20 luglio 2020, data in cui la Corte di Cassazione ha reso effettiva la sentenza.

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