DL Sostegno, condono fiscale e blocco dei licenziamenti ancora da definire

Con il DL Sostegno si attendono importanti misure di aiuto alla crisi economica generale. Ma le misure proposte in bozza ancora non hanno trovato consenso unanime.

Palazzo Chigi
Palazzo Chigi (pixabay)

Venerdì 19 marzo molti dubbi si inizieranno a sciogliere. L’attesissimo DL Sostegno, cavallo di battaglia del nuovo governo Draghi, entrerà a Palazzo Chigi. Il Consiglio dei Ministri forse darà il via libera, forse no.

Il Decreto Sostegno è stato ideato con il proposito di risanare le situazioni più compromesse dalla crisi, con un’attenzione particolare alle politiche del lavoro e al campo fiscale. I precedenti decreti-legge sono stati funzionali ad affrontare l’emergenza in corso: ora serve una sistematizzazione degli interventi e una pianificazione delle misure a medio-lungo termine.

A Palazzo Chigi le riunioni preliminari per il decreto si susseguono da giorni. Alcuni nodi non sono stati ancora sciolti.

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I dubbi sul DL Sostegno

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Il punto fondamentale su cui vertono le discussioni dei parlamentari è sulla cosiddetta pace fiscale. Il condono del fisco per le cartelle esattoriali risalenti al periodo tra il 2000 ed il 2015 non trova ancora un accordo; si parla di alzare il tetto dei 5.000 euro a 10.000.

Cosa significa? Ogni contribuente che ha un sospeso con il fisco per il periodo suddetto entro la cifra di 5.000 (o 10.000) euro, potrebbe essere sollevato dal pagamento della cartella esattoriale. Una forma di Saldo e Stralcio ai tempi del Covid. Si tratterebbe di 61 milioni di atti cancellati di colpo, per un equivalente di un miliardo di euro.

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Altro nodo controverso è la proroga al blocco dei licenziamenti. La data dovrebbe slittare al 30 giugno, per le piccole imprese al mese di ottobre. Ma i dubbi sono ancora molti, da venerdì forse si avranno notizie più sicure.

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