Bollette, svolta in Italia: adesso potete risparmiare così

Una svolta epocale sull’Iva delle bollette in Italia. L’Agenzia delle Entrate ha fornito alcuni chiarimenti davvero importanti.

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L’Agenzia delle Entrate grazie a una risposta a un interpello ha chiarito che si applica l’Iva al 10% e non al 22% anche per le parti comuni dei condomini. Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, ha definito questa informazione come clamorosa “Si applica l’IVA agevolata al 10% anche per il funzionamento delle parti comuni di condomini composti da unità immobiliari esclusivamente residenziali”.

Vignola ha proseguito spiegando che gli italiani residenti in condominio hanno sempre pagato l’Iva al 22% per la luce delle parti comuni come scale, giardino, ascensore, dal momento che è stata sempre considerata un’utenza a uso non domestico. “Ora, dopo questo interpello, gli amministratori di condominio potranno chiedere l’applicazione dell’Iva agevolata ai loro gestori come uso domestico” ha concluso il responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori.

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Bollette, cosa s’intende con uso domestico

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Rivolgendosi a un amministratore di condominio che richiedeva chiarimenti, l’Agenzia delle Entrate ha risposto, con l’interpello n. 142 del 3 marzo 2021, che “prevale una posizione favorevole al riconoscimento dell’aliquota ridotta in contesti esclusivamente residenziali“.

Le parti comuni del condominio non possono essere ritenute “come distinte e autonome rispetto alle proprietà dei condòmini“. Perciò gli spazi condivisi sono “strumentali all’utilizzazione o al godimento delle parti individuali“. Quindi, “si ritiene che l’aliquota Iva ridotta” si debba applicare anche “alle forniture di energia elettrica di condomini composti esclusivamente da unità immobiliari residenziali“.

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L’Agenzia delle Entrate ha precisato che “con l’espressione uso domestico d’ora in poi non ci si riferisce più alle sole abitazioni familiari ma anche alle parti comuni, come scale, atrio, androne, ascensore, giardino“. In tutti questi casi l’Iva passa dal 22 al 10%.

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