Sciopero Amazon, stop alle consegne: ecco quando

I lavoratori di Amazon, in accordo con i sindacati hanno deciso il primo sciopero della categoria In Italia. Data e motivazioni.

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(screenshot Instagram)

“I tempi di lavoro dei driver di Amazon sono imposti da un algoritmo che non conosce né le norme di conciliazione dei tempi di vita-lavoro né tantomeno i tempi del traffico delle nostre città.” Così afferma Michele De Rose, segretario nazionale della Filt Cgil, ai microfoni di Adnkronos, agenzia di stampa nazionale.

La multinazionale Amazon smista per le città italiane 30-40 mila driver, che tutti i giorni affrontano l’onere di recapitare i pacchi a domicilio. La pandemia ha acutizzato le richieste di merce consegnata nella propria abitazione, e i fattorini sono stremati dal carico di lavoro.

Si devono attenere ad una tabella oraria che non prevede intoppi per traffico o altre cause esterne, e se non si terminano le consegne, esse andranno a pesare nella giornata successiva.

Il boom di fatturato dell’azienda Amazon non corrisponde ad una miglior qualità di lavoro per i driver. Il sindacato ha tentato un dialogo con la controparte, avanzando richieste sulla stabilizzazione dei lavoratori e delucidazioni sulla clausola sociale in caso di cambi d’appalto, ma la multinazionale tace.

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Lo sciopero del 22 marzo

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(pixabay)

E’ stato annunciato uno sciopero dei lavoratori Amazon per il 22 marzo 2021. Centinaia di migliaia di pacchi resteranno immobilizzati in tutta Italia, con danni ingenti per la multinazionale, che vanta celerità e precisione nelle consegne.

Durante quest’ultimo anno le richieste verso una stabilizzazione dei lavoratori sono aumentate. I contratti di lavoro sono i più disparati: da lavoro dipendente a lavoro su somministrazione, e il 2020 ha visto molti impiegati messi in cassa integrazione con un seguente aumento del carico per gli altri. I driver consegnano oltre 100 pacchi al giorno, con rischi per la sicurezza sulle strade e per la salute psicofisica del lavoratore.

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La situazione è da tempo pronta ad esplodere. Lo sciopero del 22 marzo è un segno forte della necessità di rimodulare le aspettative dell’azienda nei confronti dei propri lavoratori.

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