La riforma fiscale sta facendo discutere molto in questi giorni, sotto la lente di ingrandimento una possibile riduzione dell’Irpef.
![Riforma fiscale Irpef](https://www.consumatore.com/wp-content/uploads/2021/02/riforma-fiscale-Irpef-1024x576.jpg)
Tra gli argomenti più discussi di questi giorni c’è la riforma fiscale. Le voci principali in questo dibattito sono quelle di Confcommercio, Confartigianato, Cna e Confesercenti. Tutte le organizzazioni hanno suggerito di introdurre maggiori semplificazioni, in particolare una riduzione dell’Irpef e l’abolizione dell’Irap.
Per impostare una riforma fiscale, lasciando alle spalle l’attuale sistema ibrido e per nulla equo, sono necessari molti fondi. A tal proposito, la Corte dei Conti ha proposto una nuova patrimoniale consistente in un prelievo su tutte le forme di patrimonio, considerando il nucleo familiare e non l’individuo.
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Riforma fiscale, riduzione dell’Irpef e abolizione dell’Irap
![Riforma fiscale Irpef](https://www.consumatore.com/wp-content/uploads/2021/02/riforma-fiscale-irpef-2021.jpg)
La proposta di Confcommercio, Confartigianato, Cna e Confesercenti per evitare di intaccare il patrimonio dei cittadini consiste – come detto sopra – nella riduzione dell’Irpef e nell’abolizione dell’Irap.
Le organizzazioni hanno avanzato anche l’ipotesi di una riduzione del carico fiscale sui redditi di lavoro, eventualmente con un aumento delle imposte indirette. Così facendo, si andrebbero a contenere i consumi senza avviare una patrimoniale. Quest’ultima, secondo Confcommercio, Confartigianato, Cna e Confesercenti, ostacolerebbe una ripresa economica già difficile.
In particolare, la Cna ha richiesto una riforma fiscale con abolizione dell’Irap. Lo scopo della misura è l’equità nel prelievo.
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Chi ha diritto ai 100 euro mensili dell’ex bonus Renzi
È previsto per il prossimo 23 febbraio il pagamento del bonus Irpef – ex bonus Renzi – dal valore di 100 euro. A beneficiarne, i disoccupati già titolari dell’indennità di disoccupazione Naspi.
Il bonus del valore mensile di 100 euro spetta ai lavoratori dipendenti con un reddito pari e non superiore ai 28 mila euro e ai lavoratori dipendenti e assimilati incapienti con reddito inferiore a 8.145 euro, con l’erogazione diretta da parte del datore di lavoro.
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