Tasse, imprese chiedono cancellazione per chi si trova in zona arancione

Tasse, a Modena Confesercenti chiede al governo di aiutare i commercianti, ormai allo stremo, ad evitare il fallimento a causa delle nuove misure restrittive. 

L’entrata dell’Emilia Romagna in zona arancione, ha gettato nello sconforto Fiepet Confesercenti Modena, che ha deciso di lanciare un appello al governo. A loro parere infatti, il ritorno alle misure restrittive che impone la classificazione governativa, rappresenterà il vero colpo di grazia per decine di aziende, in particolar modo nel settore della ristorazione, che adesso rischiano il fallimento.

Una situazione drammatica, al quale l’esecutivo deve cercare di porre rimedio al più presto come sottolinea Gianfranco Zinani, presidente dell’associazione, che spiega quanto sia fondamentale in questo momento “rivedere le prescrizioni delle diverse zone, modificando anche protocolli e consentendo anche in zona arancione l’apertura dei pubblici esercizi, eventualmente con limitazioni ulteriori, al pari di quello che avviene per gli esercizi commerciali”. 

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Tasse, Confesercenti Modena chiede al governo di intervenire al più presto

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Preoccupa inoltre come queste misure vengano decise dal governo di giorno in giorno, aumentando così il clima di certezza alle categorie lavorative che risultano più colpite dalle misure restrittive. Anche perché, afferma Zinani, “le misure dettate dal Governo, rese note di giorno in giorno, senza una programmazione lucida e sopportata da una strategia di sostegno volta ad assicurare la sopravvivenza delle nostre imprese, non fanno altro che peggiorare ed esasperare la situazione nostra, dei nostri dipendenti e delle nostre famiglie”. 

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Confesercenti Modena chiede in primo luogo al governo di iniziare a ridurre in modo consistente i costi fissi che le attività commerciali si ritrovano a sostenere, alla luce anche del fatto che i nostri varati fino ad adesso, non riescono minimamente a coprire le spese che i commercianti si ritrovano a sostenere: “A tutt’oggi ci troviamo a dover assolvere per non andare in fallimento, e che i ristori fin ad ora ricevuti ben poco coprono. Abbiamo bisogno di liquidità per sopravvivere”.

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