Euro digitale, in Italia lanciato progetto di studio dall’ABI

L’Associazione Bancaria Italiana vuole avviare dei test sull’euro digitale. Al momento è in attesa di una decisione ufficiale della Banca Centrale Europea.

L’ABI – Associazione Bancaria Italiana – ha iniziato i suoi studi sull’euro digitale, una decisione che dimostra il sostegno a una moneta digitale sovrana europea.

I test, secondo il comunicato rilasciato, vedono la collaborazione della divisione di ricerca e sviluppo dell’associazione con alcune banche commerciali in Italia. L’obiettivo perseguito è quello di sviluppare un euro digitale sperimentale.

Il progetto sull’euro digitale si muove in due direzioni principali. Da una parte l’analisi di fattibilità tecnica e dall’altra la programmabilità della CBDC. In questo modo cercano di staccarsi notevolmente dai metodi di pagamento digitali attualmente esistenti.

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In cosa consiste il progetto dell’euro digitale

Euro digitale
Pixabay

La società italiana SIA presterà il suo supporto negli studi di fattibilità tecnica. La SIA è anche uno dei principali promotori del progetto Spunta, il programma di settlement interbancario dell’ABI incentrato su blockchain.

Nonostante lo studio riguardi ancora una forma sperimentale di euro digitale, non ci sono informazioni che lascino pensare a un coinvolgimento da parte della Banca d’Italia. Alcuni partner sono stati già ufficializzati, come il colosso della consulenza PwC e la società di servizi digitali Reply.

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Secondo l’ABI questo progetto rientra nell’onda delle iniziative fondamentali a preparare le banche italiane a un possibile euro digitale. Un portavoce dell’ABI in merito agli obiettivi dello studio ha dichiarato al Cointelegraph:

“L’obiettivo dell’iniziativa è quello di contribuire in modo proattivo al dibattito pubblico e di sostenere le banche che operano in Italia a prepararsi per il futuro. Non si tratta di anticipare la decisione [della Banca Centrale Europea] sull’adozione di una moneta digitale, ma piuttosto di esplorare i possibili casi d’uso e riflettere in anticipo sulle conseguenze di una possibile implementazione.”

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