Pensioni, taglio agli assegni: l’allarme dei sindacati

Per il 2021 è possibile che saranno previsti tagli alle pensioni. Nuovamente a processo la revisione dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo.

I sindacati tornano a spostare l’attenzione sui possibili tagli alle pensioni nel corso dell’anno 2021. Ad essere sotto accusa è la revisione dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo prevista nel contesto della Riforma Dini.

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Taglio alle pensioni: le preoccupazioni dei sindacati

Pensioni
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In un recente intervento sui tagli alle pensioni a causa della revisione dei coefficienti di trasformazione, Domenico Proietti, segretario Uil, ha dichiarato: “L’attuale meccanismo è penalizzante per i lavoratori e disincentiva la permanenza al lavoro, in netta contrapposizione con il principio alla base del sistema contributivo. Rimandando, infatti, l’accesso alla pensione si incorre nel pericolo di vedere il proprio montante contributivo calcolato con coefficienti più sfavorevoli”

Sull’argomento è intervenuto anche Ignazio Ganga, segretario Cisl: “La revisione automatica dei coefficienti per il calcolo delle pensioni con il sistema contributivo dovrebbe essere rivista e diventare oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali, come prevedeva all’origine la legge Dini del 1995”

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In cosa consistono i tagli

Per via dell’ultima revisione dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo, introdotta dalla riforma Dini, alcuni tra i nuovi pensionati di quest’anno – quelli con gli assegni dai 2.500 euro in su – si vedranno ridurre l’importo anche di 170 euro.

La Uil di Proietti fornisce alcune importanti proiezioni. Chi andrà in pensione da gennaio in poi con 67 anni di età e una retribuzione lorda di 2mila euro al mese, ad esempio, avrà una riduzione di circa 10 euro dell’assegno rispetto a chi arrivava al pensionamento nel 2020 con le medesime condizioni. Se, invece, va in pensione con la stessa retribuzione, ma a 62 anni si perdono 94 euro all’anno.

Il taglio sarà sentito di più da chi va in pensione con un assegno interamente calcolato con sistema contributivo, si troverà in una situazione migliore riduce chi ricade nel sistema misto.

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