IVASS: “Giunto il momento di integrare il Codice delle Assicurazioni”

Stefano De Polis, Segretario Generale dell’IVASS, nel corso dell’audizione tenutasi di fronte alla 2° Commissione Giustizia ed alla 6° Commissione Finanze e Tesoro del Senato per discutere sull’Atto del Governo n.71 e del relativo decreto di attuazione della direttiva UE 2017/828 (Shareholder II) che modifica quella precedente, ha voluto rimarcare come manchino alcune norme nello schema del decreto, importanti per ciò che concerne l’impegno a lungo termine degli azionisti.

De Polis ha voluto principalmente sottolineare l’opportuna e immediata integrazione del Codice delle Assicurazioni (CAP) onde consolidare il quadro normativo che disciplina il sistema di governance delle varie compagnie presenti sul territorio italiano. In questo modo, la loro gestione sarà non solo più sana e prudente ma potrà essere controllata dall’autorità di vigilanza, la quale potrà attivarsi di fronte a comportamenti poco chiari da parte delle compagnie assicurative.

De Polis si è soffermato sulle disposizioni che dovrebbero essere maggiormente presidiate all’interno del CAP:

  • Figure apicali e azionisti idonee alla carica.
  • Esponenti, manager, figure chiave dell’azienda remunerati in modo variabile.
  • Maggiore poteri all’IVASS per rimediare alle disfunzione nel governo societario.

Intanto l’IVASS continua la caccia ai siti assicurativi fake. Fino ad ora sono 200 quelli segnalati da inizia anno. Nel solo mese di gennaio, una parte del totale ammonta a 66, già messi tutti offline, e che hanno prodotto un giro di affari illegali di circa 3 milioni di euro. Purtroppo è un fenomeno che si ripete ormai da tanti anni, considerando quanto sia facile per i cittadini essere ingannati da opportunità di risparmio che una polizza fasulla offre sui costi.

Il risultato di questo ingannevole modus operandi è la perdita dei loro soldi, considerando che la copertura assicurativa sottoscritta tale non è. Inoltre, una volta accertata che la polizza è falsa, il contraente potrebbe essere multato, vedersi sequestrato il veicolo o, addirittura, incorrere in una sospensione della patente.

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