Elezioni politiche: il risultato potrebbe influenzare il rapporto con l’Ue

La scena politica italiana ha avuto un forte scossone dopo il risultato delle elezioni politiche 2018. Il grande vincitore è stato il Movimento Cinque Stelle, mentre la Lega Nord ha visto aumentare in modo corposo i consensi dei cittadini. Contemporaneamente, Forza Italia e Partito Democratico hanno deluso le aspettative, probabilmente causando la fine della Seconda Repubblica.

L’ex ministro degli Esteri italiano, Giulio Terzi di Sant’Agata, ha dichiarato in merito: “È stata una chiara indicazione del fatto che la maggior parte degli elettori italiani vuole un cambiamento significativo in relazione a una serie di questioni considerate prioritarie da almeno il 60%, e forse anche di più, di loro”.

Il dibattito elettorale in Italia è stato dominato dall’immigrazione e dall’economia; la disoccupazione è all’11,1%, con punte elevate al Sud e con la Sicilia a detenere il record di disoccupazione giovanile, attestatasi al 57,2%.

Giulio Terzi di Sant’Agata ha anche osservato che “il rapporto degli italiani con l’UE, nell’ultimo anno di evidente crescita economica, non è stato sufficiente e abbastanza soddisfacente da creare fiducia nella maggioranza della popolazione, quindi ciò è da tenere in considerazione quando si guarda ai rapporti futuri tra il nuovo governo che sarà creato e le istituzioni europee”.

M5S e Lega per adesso hanno escluso una vasta coalizione, ma entrambe le parti hanno dichiarato di voler comunque parlarne. Ciò che soprattutto le accomuna è il sentimento anti-UE. Mentre l’M5S ha smorzato il suo sentimento euroscettico, la Lega continua a seguire la propria linea politico-economica, con il leader Salvini che continua a dire che la moneta unica “era, è e rimane un madornale errore”.

“Ci sono degli elementi rimasti in sospeso, come le risorse di bilancio e la politica fiscale da parte della BCE, che devono essere chiariti” asserisce Terzi di Sant’Agata, il quale attualmente lavora come diplomatico italiano e fa parte di Fratelli d’Italia, altro partito euro-scettico.

Matteo Salvini, constatando che un referendum sull’euro è poco possibilistico, ha spostato l’attenzione sulla questione burocratica che ha messo all’angolo l’importanza che dovrebbe rivestire il cittadino italiano nell’ambito economico-sociale.

Lorenzo Fontana, vice di Salvini, ha esposto quale potrebbe essere il rapporto della Lega con l’UE: “La nostra posizione rimane che l’Unione europea ha troppo rafforzato i suoi confini economici nei confronti dei cittadini italiani. L’UE deve, per essere forte, ricordarsi che ci sono una gran quantità di popolazioni con diverse identità, tradizioni e culture. Mettere l’economia davanti ad esse non funziona e non funzionerà mai, per questo vogliamo cambiare questo modo di agire”.

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