In vacanza tutto sembra più bello, anche il primo ristorante che trovi. Ma basta poco per capire se è una trappola per turisti.
L’estate è il momento in cui ci sentiamo liberi. Lasciamo le chiavi di casa, saliamo in macchina o prendiamo un treno, ci immergiamo in città nuove o ci rifugiamo al mare. E quando arriva l’ora di mangiare, è lì che iniziano le trappole. Perché scegliere il posto sbagliato può rovinarti la giornata.

Quando siamo turisti, siamo anche un po’ più fragili. Non conosciamo le zone, ci fidiamo del primo menù che sembra simpatico o della foto che ci fa venire l’acquolina. Ma bastano pochi indizi per capire se quel ristorante è davvero autentico o se è pensato solo per spennare chi passa di lì una volta sola.
I trucchi per non farti fregare in vacanza: scegli il ristorante con intelligenza!
Basta davvero poco per capire se un ristorante è “turistico” o meno.

Non ci sarebbe nemmeno nulla di male, se non fosse per i prezzi alle stelle e magari anche piatti mediocri, studiati apposta per spennare i turisti.
Il menù è scritto in tutte le lingue del mondo
Un conto è offrire una traduzione cortese, un altro è trovarsi davanti a un menù tradotto in dieci idiomi diversi, con le bandierine accanto e magari qualche errore imbarazzante qua e là. Di solito, questi posti non parlano la lingua del luogo… né quella della buona cucina.
Troppi piatti
Se il menù è più lungo di un romanzo e propone pizze, poke, carbonara, sushi e paella, scappa. Chi cerca di accontentare tutti, alla fine non accontenta nessuno. La regola vale ovunque: meno cose in lista significa più attenzione a quello che si cucina.
I piatti sono quelli che trovi sulle calamite
Se in Francia ti propongono solo croque monsieur, coq au vin e crème brûlée, oppure in Italia ti trovi davanti alla solita pizza, lasagna e spaghetti alla bolognese… fai due conti. È probabile che il locale stia puntando a chi vuole “sentirsi in tema”, non a chi vuole mangiare bene.
Prezzi troppo bassi o troppo alti
Un menù da 10 euro tutto compreso, in pieno centro di una capitale europea? Probabile che tu stia per mangiare qualcosa di surgelato o precotto. Ma anche l’opposto può trarre in inganno: se sei vicino a un monumento e i prezzi sono alle stelle, stai pagando la vista, non la qualità.
Nessuna persona del posto tra i clienti
Dai un’occhiata alla sala. Se vedi solo turisti, zaini e guide in mano, forse il posto non è tra i preferiti di chi ci vive. E i ristoranti davvero buoni, quelli veri, attirano sempre anche chi abita lì.
Le guide aiutano, ma non sono vangelo
Le grandi guide possono essere utili, ma vanno interpretate. A volte sono basate sul gusto di chi viaggia, non di chi vive. Occhio anche a quelli suggeriti negli hotel o negli aeroporti: se compaiono sulle brochure gratuite, probabilmente hanno pagato per esserci e questo dice già molto.





