Non sempre ha ragione il pedone: cosa dice davvero la Cassazione

Essere sulle strisce non basta per avere sempre ragione: lo ha stabilito la Cassazione, analizzando un caso che ha cambiato molte certezze.

Ci hanno sempre detto che sulle strisce pedonali il pedone ha la precedenza. Ma cosa succede se attraversa di colpo, senza guardare, magari sbucando da un punto cieco?

pedone che attraversa la strada
Non sempre ha ragione il pedone: cosa dice davvero la Cassazione – consumatore.com

La Corte di Cassazione, con un’ordinanza depositata il 4 luglio 2025, ha deciso di affrontare proprio una di queste situazioni limite, chiarendo che anche il pedone ha dei doveri e che la sua condotta può incidere nella valutazione delle responsabilità in caso di incidente.

Il caso che ha portato alla sentenza della Corte di Cassazione

Tutto è partito da un fatto avvenuto qualche tempo fa. Un pedone stava attraversando la strada sulle strisce pedonali quando è stato investito da un autobus. In seguito all’impatto, l’uomo era finito in ospedale con lesioni, mentre al conducente del mezzo pubblico era stata contestata la responsabilità dell’accaduto e aveva ricevuto anche una multa.

ragazzi attraversano sulle strisce pedonali
Il caso che ha portato alla sentenza della Corte di Cassazione – consumatore.com

Sulla carta, sembrava tutto piuttosto chiaro: un investimento su strisce pedonali comporta in genere la colpa dell’automobilista o, come in questo caso, del conducente del bus. Ma qualcosa ha spinto i giudici a rivedere questa dinamica.

Le immagini del bus sono state determinanti per chiarire la dinamica dell’incidente

Determinanti sono state le immagini registrate dalle telecamere di bordo del veicolo. Hanno rivelato che l’uomo stava attraversando sì sulle strisce, ma senza prestare la minima attenzione all’arrivo dei mezzi.

Aveva un ombrello che gli copriva la visuale e si era letteralmente lanciato in mezzo alla strada, senza rallentare né controllare la presenza di veicoli in arrivo. Il conducente, secondo quanto emerso, aveva anche cercato di frenare, ma non era riuscito ad evitare l’impatto.

cartello strisce pedonali
Le immagini del bus sono state determinanti per chiarire la dinamica dell’incidente – consumatore.com

Insomma, l’autista non era l’unico a dover rispondere di quanto accaduto: anche il comportamento del pedone è stato ritenuto imprudente.

La decisione della Corte: responsabilità al 50%

È qui che arriva il fulcro della vicenda. La Cassazione ha stabilito una responsabilità condivisa: 50% al conducente, 50% al pedone. Questo vuol dire che, ai fini del risarcimento, il pedone avrà diritto a un indennizzo dimezzato.

La decisione si basa su un principio più ampio: chiunque si muova nello spazio pubblico, che sia alla guida o a piedi, ha il dovere di agire con prudenza e attenzione. Le strisce non autorizzano distrazioni o leggerezze.

Questo non significa che i pedoni non siano più tutelati, ma che devono prestare attenzione quanto gli automobilisti. Non basta essere “nel giusto” per avere automaticamente ragione. Se si attraversa senza guardare, con la testa altrove o ostacolando la propria visuale (come nel caso dell’ombrello), la responsabilità di un eventuale incidente si condivide.

Per chi guida resta comunque l’obbligo di rallentare e dare precedenza nei pressi delle strisce, ma la Corte ha ricordato che anche i pedoni possono essere colpevoli di imprudenza. E in caso di incidente, questa imprudenza pesa eccome.

Una sentenza che ribalta un luogo comune e ci ricorda che la sicurezza stradale non è fatta solo di regole scritte, ma anche di buon senso da entrambe le parti.

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