Lavoro, Inail: più sicurezza, ma gli incidenti mortali restano un problema

Lavoro, Inail: cosa emerge dagli ultimi dati resi pubblici. Aspetti positivi e negativi degli ultimi anni in base ai numeri

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Nel nostro paese in maniera ciclica si parla dei morti sul lavoro. Un fenomeno tragico sul quale si puntano i riflettori mediatici per qualche giorno, per poi calare ed essere riaccesi alla successiva tragedia.

Da Nord a Sud, ci sono anche gli episodi meno gravi ma comunque da evitare come gli infortuni sul lavoro che possono lasciare segno indelebili per tutta la vita.

In occasione del convegno Prevenzione degli infortuni sul lavoro: proposte operative nel rispetto della legge, dell’etica sociale e della produzione aziendale Giuseppe Gigante, direttore generale dell’Inail Puglia ha fatto il punto della situazione.

I dati che riguardano la Puglia sono positivi da un punto di vista ma anche negativi rispetto alla media nazionale. La buona notizia è che negli ultimi vent’anni si registrano meno infortuni.

Lavoro, Inail: cosa dicono i dati

Nel 2000 in regione erano state presentante oltre 55mila e 500 le denunce presentate, nel 2021 invece circa 24mila e 800. Dunque meno 23%, un alto ma che non lo è rispetto alla media nazionale dove la flessione è del 48%.

Per quanto riguarda gli infortuni mortali dati leggermente in salita negli ultimi anni. 77 nel 2017, 82 nel 2018 e 75 nel 2019. dal 2020 si entra in doppia cifra con 105 (l’anno del Covid, quindi per un periodo le attività sono state ferme) e 101 nel 2021.

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Ma quali i settori dove sono più frequenti gli infortuni? Costruzioni e trasporti. “Bisogna modificare l’approccio al tema del rischio sul luogo di lavoro”, ha detto Giuseppe Gigante al Tgr Puglia.

Questi dati, ricordiamolo, sono quelli ufficiali e come sempre con i numeri, ci sono anche realtà che sfuggono alle statistiche reali. Un problema che non riguarda solo una regione ma l’intero Paese perché il lavoro nero è diffuso ovunque. Se per le vittime l’episodio emerge comunque, per gli infortuni, soprattutto quelli meno gravi, non è così e tante volte si resta impuniti.

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Ma considerando le parole di Gigante, è l’approccio che va cambiato e anche il lavoratore deve avere un comportamento diverso per quel che riguarda la sicurezza. Non è difficile infatti trovare episodi di operai che non rispettano le norme antiinfortunistica anche se messi pienamente a disposizione dall’azienda.

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