Tasse in scadenza il 21 luglio: come evitarle, rateizzarle o rinviarle senza sanzioni. Tutto quello che c’è da sapere per non correre rischi.
Il calendario fiscale dell’estate si fa sentire tutto in una data: 21 luglio 2025. Dopo la pausa concessa dal decreto del 12 giugno, i titolari di partita IVA, soprattutto in regime forfettario, si ritrovano a fare i conti con versamenti importanti.

Ma non è tutto: anche chi rientra tra i soggetti ISA (Indici Sintetici di Affidabilità) dovrà mettere mano al portafoglio. La buona notizia è che esistono eccezioni, possibilità di rateizzare e perfino soglie sotto le quali non si paga nulla. Bisogna solo saperle.
21 luglio 2025: chi deve pagare e quali tasse sono incluse
L’obbligo del 21 luglio riguarda due tipi di versamento: saldo 2024 e acconto 2025 delle imposte sui redditi.
Parliamo di IRPEF, IRES, IRAP e imposta sostitutiva, a seconda della forma giuridica del contribuente. Tutto nasce dalla proroga concessa per alleggerire la pressione fiscale dopo i versamenti IVA del 16 luglio. Ma attenzione: la scadenza non riguarda tutti indistintamente.

Chi è in regime forfettario dovrà versare l’imposta sostitutiva più eventuali addizionali. I soggetti in regime ordinario, invece, sono tenuti a saldare anche IRES e IRAP. Se l’acconto da versare è inferiore a 51,65 euro, puoi evitare del tutto il pagamento e rimandare al saldo. Se è inferiore a 257,52 euro, puoi posticiparlo al 30 novembre in un’unica soluzione.
Hai difficoltà a pagare tutto subito? Rateizza
Il fisco consente la rateizzazione anche per i versamenti del 21 luglio, evitando così un unico grande esborso. Se scegli questa opzione, puoi pagare:
- Prima rata il 21 luglio (senza interessi)
- Seconda rata il 20 agosto (+0,18%)
- Terza rata il 16 settembre (+0,51%)
- Quarta rata il 16 ottobre (+0,84%)
- Quinta rata il 17 novembre (+1,17%)
- Sesta rata il 16 dicembre (+1,50%)
Chi inizia a pagare dal 20 agosto, posticipa tutte le scadenze di un mese e paga un po’ di interessi in più.
Non solo redditi: altre scadenze al 21 luglio
Alla stessa data slittano anche i versamenti di IRES e IRAP. Senza dimenticare i contributi previdenziali, da versare alle casse private o alla Gestione Separata INPS (che invece scadeva al 30 giugno).

Insomma, se hai una partita IVA attiva, luglio non è solo tempo di vacanze: è il mese in cui il Fisco ti presenta il conto. Ma con le giuste informazioni puoi almeno decidere come e quando pagare.





