Eredità: la casa di proprietà spetta al primo figlio?

Eredità di un genitore a un solo figlio: la legge è chiara in merito e prevede tantissimi casa, sia in presenza che in assenza di eredi

Eredità casa figlio
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Spesso si sentono storie di famiglie distrutte dall’eredità. Furiose lite finite nelle aule giudiziarie per i patrimoni di nonni e genitori in assenza di testamenti. Non sono mancati casi in cui, anche in presenza di atti, gli eredi, legittimi e non, si sono dati appuntamento in tribunale. Spesso delle questioni sono nate anche per perché i cari defunti hanno preferito lasciare quoto più grandi di beni a uno o pochi eredi, svantaggiando gli altri. Anche in questi casi, se ciò avviene, un motivo ci sarà. Al di là dei giudizi che si possono dare sulla giustezza della decisione, si fa così a volte proprio per tutelare un bene dalla probabilità di sperpero da parte di un figlio.

Eredità, casa a un solo figlio proibito dalla legge ma c’è comunque un modo

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Si decide quindi di lasciare la casa di proprietà a un solo figlio, ad esempio al primo. Ciò è possibile? La legge stabilisce che l’eredità va al coniuge, dei figli e dei parenti fino al sesto grado. In mancanza di tutte queste figure, in favore dello Stato. Il bene deve essere suddiviso secondo specifici parametri: è dunque impossibile lasciare un immobile ad uno solo dei figli? La legge non lo permette ma in un certo modo lo consente anche utilizzando uno strumento legittimo: la donazione. Vediamo quali sono i diversi modi per farla.

Tornando alla domanda iniziale sulla possibilità di destinare un immobile a un solo figlio, abbiamo detto che è possibile solo con la donazione perché il meccanismo dell’eredità non lo prevede. La legge infatti garantisce la possibilità di donare un bene a terzi: in questo modo il genitore può cedere un immobile a uno solo dei figli. Vediamo come ricorrere a modi perfettamente legali con le quali può avvenire la donazione tra genitore e figlio. Le modalità sono due e difficilmente possono essere impugnate.

La prima modalità è la donazione diretta: prevede che il genitore sia già in possesso dell’immobile da cedere; la seconda è chiamata indiretta e prevede la cessione di un immobile di cui non si è ancora in possesso, ma che si ha intenzione di acquistare. Con la donazione diretta servono due atti notarili. Il primo riguarda l’acquisto originario del bene e l’altro, invece, è da produrre proprio in sede notarile attraverso il quale si esplicita la volontà di donare il bene. Per la donazione indiretta, quando avviene l’acquisto, il donante dovrà immediatamente intestarlo al figlio.

Anche se si tratta di donazione della proprietà di un genitore a favore del figlio ciò non significa che non ci sia nulla da pagare nei confronti dello Stato. Infatti la legge prevede comunque il pagamento delle imposte.

 

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