Aumento dei prezzi, l’aggiornamento: quando si fermerà l’inflazione

Il documento di economia e finanze è stato presentato alle Camere dal Ministero dell’Economia: nuova previsione sull’inflazione

Inflazione ( Adobe) – Consumatore.com

A partre dalla legge di riforma della contabilità pubblica del 2009 alla legge di bilancio di fine anno ci si arriva attraverso una programmazione di diversi documenti da presentare in periodi determinati e fissati durante l’anno in modo da arrivare alla stesura della legge di bilancio senza sorprese e con i conti sotto controllo. E’ il principio di programmazione su cui si basa l’intera contabilità pubblica dello Stato e degli enti locali e territoriali.

Il primo documento di programmazione dell’anno solare è il Def, il documento di economia e finanza. Questi, oltre a dettare le prime stime sulla programmazione della spesa pubblica e la crescita da effettuare durante l’anno effettua anche dei necessari riferimenti al contesto esterno, all’ambiente economico in cui si opera. In periodo di inflazione non poteva mancare il necessario riferimento alla tendenza dei prezzi perché lo stesso è agganciato alla crescita prevista.

La fine dell’aumento dei prezzi tra un anno

Inflazione ( Adobe) – Consumatore.com

Secondo il def, presentato dal ministero dell’economia e finanze, sono stati confemrati ri ribassi dell’inflazione ma c’è stato un ritocco al rialzo. Le stime dei mesi scorsi davano l’inflazione nel 2023 a poco più del 3 per cento. Ora, invece, il def ha rivisto al rialzo la stima dell’inflazione del 2023 che dovrebbe attestarsi sul 5,4 per cento. Si tratta comunque di un passo avanti rispetto allo scorso anno n cui l’inflazione si è fissata al 7,3 per cento.

Proiettandosi poi verso il 2024 il def prevede un ribasso al 2 per cento dell’inflazione proprio nel prossimo anno. Un livello del 2 per cento rientrerebbe nell’ordinario e quindi si tornerebbe alla normalità. Bisogna, quindi attendere il 2024 per avere un freno definitivo all’inflaizone mentre pe ril 2023 ci si può accontenatre di un calo leggero ma costante del tasso di inflazione.

Direttamente correlati sono anche i consumi dei cittadini. Questi, dovrebbero salire con un leggero +0,7% nel 2023 contro il +4,6% dell 2022 mentre soltanto nel 2024 ci sarà una risalità oltre l’1 per cento. Per quanto ribuarda la crescita della ricchezza, il Pil salirà dello 0,9 per cento nel 2023.

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