Smart working, il futuro per gli statali

Lo smart working è stato grande protagonista durante la pandemia aprendo il mondo del lavoro ad un’alternativa organizzativa

smart working (Adobe) – Consumatore.com

La pandemia è ormai alle spalle per quanto riguarda la sua fase difficile. Il virus esiste ancora ma la convivenza è ormai in fase di gestione ottimale da parte delle istituzioni. Tuttavia, l’evento ha lasciato degli strascichi inevitabili sotto diversi profili. Infatti, il dovere di proteggere quante più vite possibile ha costretto le istituzioni ad intervenire utilizzando diverse soluzioni in svariati campi.

Tra questi c’è senza dubbio il lavoro. Infatti, per salvaguardare la vita dei lavoratori senza bloccare i servizi indispensabili sono state operate diverse soluzioni. Tra queste c’è stato qualche strascico anche dopo la fase difficile della pandemia. Infatti, il lavoro agile o comunemente definito all’inglese smart working è stata una soluzione molto utile che tutt’ora viene perpetrata.

Smart working, futuro aperto per gli statali

smart working (Adobe) – Consumatore.com

Diverse imprese private hanno scoperto che con il lavoro agile è possibile ottimizzare i costi di gestione delle strutture operative. Molte aziende hanno scelto, ad esempio, di proseguire con lo smart working per alcuni giorni della settimana in modo da non compromettere l’aspetto sociale e l’utilità dell’interazione fisica degli stessi lavoratori.

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Lo smart working ha avuto ampio utilizzo anche nel settore pubblico. Dopo diverse proroghe soltanto dfallo scorso settembre le amministrazioni devono concordare con le parti sociali le modalità di utilizzo della metodologia di organizzazione del lavoro. Infatti, fino a questa data lo smart working veniva decisoi direttamente dalle amministrazioni.

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Il ministro della funzione pubblica Zangfrillo è intervenuto sull’argomento lasciando ampio spazio al lavoro agile anche per il futuro. Il ministro ricorda che anche nel 2023 saranno circa 700.000 i lavoratori statali in smart working. Secondo il ministro se la modalità è stata adottata anche da aziende e organizzazioni private deve poter funzionare anche nel settore pubblico. Infatti, secondo il ministro della Funzione Pubblica basta organizzare il lavoro in maniera diversa, come ad esempio per obiettivi per ottenere l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa.

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