Trasporto pubblico, settimana di scioperi in tutta Italia: date e Regioni

Settimana di mobilitazione contro la legge di bilancio in diverse regioni italiane nel settore dei trasporti pubblici

Metro Foto: Mick De Paola unsplash)

La legge di bilancio è in parlamento e si avvia alla fase conclusiva dell’iter con la decisone sugli emendamenti parlamentari da accettare. Poi si passerà al voto, prima alla Camera dei deputati e poi al Senato della Repubblica. Intanto le parti sociali non vedono elementi positivi nella manovra.

Si torna in piazza in massa con interi comparti come non accadeva da anni. Infatti, questa settimana si annuncia molto intensa nel settore del trasporto pubblico locale soprattutto. Dopo Calabria, Sicilia e Umbria sarà il turno di Trento e Valle d’Aosta  per il 14 dicembre. Seguiranno Veneto, Puglia, Marche, Piemonte e Abruzzo giovedì 15 dicembre.

Scioperi: settimana calda per i trasporti locali

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Trasporti (Foto Pixabay)

La giornata più massiccia in Italia sarà venerdì 16 dicembre con le mobilitazioni in  Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Provincia di Bolzano, Campania, Liguria, Toscana, Basilicata, Lombardia, Molise, Lazio e Sardegna. Per quanto riguarda la Lombardia gli scioperi riguardano anche i lavoratori dell’Atm dalle 18 alle 22.

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Intanto il segretario della Cigl Maurizio Landini prepara la mobilitazione contro la legge di bilancio. Ecco le sue parole durante Agorà, in onda su Raitre: “Noi insieme alla Uil abbiamo ritenuto, visto che non siamo stati ascoltati dal governo, di scendere in piazza per chiedere che governo e parlamento cambino la loro politica. Non abbiamo altri strumenti. Anche con il governo Draghi arrivammo allo sciopero con la Uil. Diciamo alle persone che è il momento di scendere in piazza insieme per cambiare la legge di Bilancio, ha dichiarato il segretario della Cgil.

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Poi Landini è andato più a fondo sulle questioni inerenti la legge di bilancio spiegando i punti che non vanno bene ai sindacati: “Nella Manovra, la riforma Fornero viene peggiorata, Quota 103 è una presa in giro e si fa cassa sulla rivalutazione delle pensioni, non si riduce la precarietà, non si aumentano i salari e sul fisco invece di aprire una vera riforma e la lotta all’evasione si introduce la flat tax; sul versante sociale si riduce la spesa su scuola e sanità”, conclude.

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