Operazione in tutta Italia da parte della procura di Catania per sgominare la banda del pezzotto
Il calcio resta lo sport più popolare al mondo nonostante sia un mondo sempre più distante dal popolo e dalla gente che lo segue. Le difficoltà da parte di coloro che lo governano a fissare delle regole al mercato del calcio stanno spingendo lo stesso verso una situazione senza regole.
La conseguenza è una forte distorsione con costi che poi le società non riescono a sostenere e che finiscono poi per strapagare calciatori con i loro rappresentanti. Il tutto poi ricade sugli appassionati costretti a spendere cifre importanti e a tenere accesi due o tre abbonamenti per poter seguire tutte le partite della propria squadra.
Beccati in 900.000 con il pezzotto in tutta Italia
E’ nelle situazioni distorte e forzate del mercato che puntualmente si infilano coloro che raggirano le regole e creano un mercato parallelo a quello legale. E’ il caso della pirateria sugli abbonamenti televisivi. Il famigerato “pezzotto” noto soprattutto per gli abbonamenti pirata per visionare le partite di calcio.
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Nelle ultime ore, però, con iniziativa della procura di Catania è stata sgominata una banda che ha permesso di bloccare ben 900.000 utenze del noto “pezzotto”. L’operazione definita “Gotha” ha permesso di sgominare circa il 70% del mercato illegale. Moltissime le città italiane coinvolte nell’operazione.
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Si tratta di Ancona, Avellino, Bari, Benevento, Bologna, Brescia, Catania, Cosenza, Fermo, L’Aquila Messina, Napoli, Novara, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Siracusa, Trapani, e Taranto. Secondo le statistiche in Italia sarebbero presenti circa 2 milioni di utenze illegali.
Intanto Sky Italia si è congratulata con le istituzioni per l’operazione: “L’A.D. di Sky Italia si congratula con la Polizia Postale per gli importanti risultati raggiunti con l’operazione ‘Gotha’, che dimostrano ancora una volta quanto la pirateria sia un fenomeno gestito dalla criminalità organizzata. Sky è, e sarà sempre, al fianco delle forze dell’ordine in questa lotta in difesa dell’industria audiovisiva e a tutela di tutti coloro che si abbonano legalmente“.
