Busta paga, arriva il salario minimo in Italia? Cifre e scenario

L’Unione Europea ha dato il via libera per quanto riguarda il salario minimo. Ma sarà introdotto anche in Italia?

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salario minimo (Foto Adobe)

Anche in Italia in questi mesi si è sempre più parlato di salario minimo, ovvero la più bassa remunerazione o paga oraria, giornaliera o mensile che in vari Stati i datori di lavoro devono per legge corrispondere ai propri lavoratori dipendenti. I sostenitori di questa misura affermano che aumenta il tenore di vita dei lavoratori, riducendo povertà e disuguaglianze sociali.

Attualmente in Italia non esiste il salario minimo ma in questi giorni i Sindacati dell’Unione Europea stanno spingendo affinché possa essere introdotto nei vari Stati in cui non sussiste prendendo esempio dalla Germania che lo ha portato a 12 euro. Vediamo allora quale sarebbe la cifra del salario minimo in Italia e lo scenario che comporterebbe la sua introduzione.

Salario minimo, la direttiva UE. Ma in Italia?

busta paga
busta paga (Foto Pixabay)

L’Ecofin, il Consiglio Economia e finanza, una delle formazioni in cui si riunisce il Consiglio dell’Unione europea, ha dato il via libera alla direttiva sul salario minimo nell’Unione Europea. La direttiva era stata già approvata a settembre in via definitiva anche dal Parlamento europeo ed entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale. Gli Stati membri avranno due anni per recepirla nel diritto nazionale.

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Il testo, però, non fissa un vero e proprio salario minimo nell’Ue e nemmeno un obbligo ad introdurlo in Paesi in cui non c’è già come l’Italia. I salari minimi saranno aggiornati ogni due anni ma la direttiva non prescrive un livello salariale minimo specifico che gli Stati membri devono raggiungere.

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Per la federazione europea dei sindacati, Etuc, gli Stati membri devono seguire immediatamente l’esempio della Germania aumentando i salari. La Nazione ha infatti alzato, dallo scorso 1° ottobre il salario minimo da 10,45 euro l’ora a 12 euro l’ora, portandolo al 60% del salario medio nazionale e offrendo un aumento salariale del 15% a 6,64 milioni di lavoratori.

Per quanto riguarda invece l’Italia la Cgil e la Uil hanno aperto solo a un salario minimo nella forma dell’estensione dei minimi previsti dai ccnldi ogni settore. Censis e Confcooperative hanno diffuso un rapporto che ricorda come siano 4 milioni i lavoratori del settore privato che guadagnano meno di 1000 euro al mese, in 412mila assunti a tempo indeterminato e full time.

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