Pagamento reddito di cittadinanza: cosa sta succedendo a molti

Sono in arrivo i pagamenti del mese di settembre del reddito di cittadinanza. Tuttavia, non tutte le erogazioni sono uguali

Reddito di Cittadinanza riforma nuovo governo
Reddito di cittadinanza (Foto Pixabay)

E’ in arrivo il pagamento del reddito di cittadinanza relativo al mese di settembre. Infatti, a partire dal giorno 27 settembre coloro che percepiscono già il beneficio di Stato stanno ricevendo le ricariche della carta in questi giorni. Tuttavia, ci sono delle novità riscontrate.

Infatti, non tutti i percettori del reddito di cittadinanza stanno ricevendo gli stessi soldi. In alcuni casi si stanno operando anche in aggiunta i 200 euro del bonus una tantum introdotto lo scorso maggio. In altri casi, però, questo bonus manca e non è stato ricevuto nemmeno nei mesi di luglio e agosto.

Reddito di cittadinanza, ad alcuni manca il bonus

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Reddito di cittadinanza (Foto PIxabay)

Il motivo è molto semplice. Il bonus da 200 euro entra una sola volta nel nucleo familiare se c’è un percettore del reddito di cittadinanza. ciò vuol dire che, ad esempio, se il marito è pensionato e ha ricevuto il bonus, la moglie intestataria del reddito di cittadinanza non ha diritto a riceverlo.

In altri casi, invece, il percettore del reddito di cittadinanza potrebbe averne diritto ma ad altro titolo, magari perché ha lavorato come stagionale. In tal caso, infatti, dovrebbe fare domanda ossia rientrerebbe nella casistica dei percettori del bonus da 200 euro in quanto lavoratore stagionale.

Molto probabilmente lo stesso accadrà per la percezione del secondo bonus una tantum, ossia il bonus da 150 euro che dovrebbe essere erogato a partire da novembre. In tal caso mancano ancora i decreti attuativi in merito. Sarà il nuovo esecutivo ad occuparsene con tutta probabilità.

Infatti il bonus da 150 euro una tantum è previsto come estensione del primo bonus da 200 euro. Probabilmente si seguiranno i canali del primo bonus e si procederà, per coloro che hanno il diritto, direttamente all’assegnazione. Questi strumenti sono stati previsti per frenare l’inflazione e dare sostegno ai redditi bassi e medio bassi. Il bonus da 150 euro, però, ha un tetto di reddito di 20.000 euro, più basso di 15.000 euro rispetto al primo bonus.

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