Superbonus, nuova beffa: cosa sta per accadere

Potrebbero finire nel giro di un mese i 4 miliardi di euro previsti per il Superbonus 110%: ecco cosa potrebbe accadere

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superbonus (Foto Pixabay)

Da quando è stato approvato, il Superbonus ha portato con sé tutta una serie di problematiche e di polemiche che riguardano soprattutto la cessione del credito. Il Superbonus, per chi non lo sapesse. è una detrazione del 110% che si applica alle spese documentate per migliorare l’efficientamento energetico e/o sismico degli immobili in proprietà o in uso, sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.

Secondo quanto riportato da una relazione della Commissione d’inchiesta parlamentare sul sistema bancario e finanziario, infatti, restano solo 4 miliardi di euro per la misura e, al ritmo attuale, i fondi potrebbero terminare in circa un mese. Questo significa che lo sblocco della cessione del credito potrà essere utilizzato davvero per pochissimo tempo.

Superbonus, problemi in vista: le ultime novità

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superbonus (Foto Pixabay)

La relazione della Commissione d’inchiesta parlamentare sul sistema bancario e finanziario, riportata dal Corriere della Sera, riferisce che lo spazio di manovra fiscale per le banche sulla cessione del credito è praticamente esaurito. Inoltre nella relazione si legge che i tempi medi di erogazione per il superbonus sono passati da 85 giorni del 2020 a 134 giorni del giugno 2022.

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La percentuale di sconto sul valore del credito è passata in media dal 7,43% all’8,85% e questo significa che, per lavori del valore di cento euro, e che danno diritto a un rimborso fiscale di 110 euro, nel secondo semestre 2020 in media il contribuente riceveva 101,83 euro, a giugno si era scesi a 100,26 con punte minime di 98,31 euro. Se nel 2020 il credito si spalmava su cinque anni, adesso si recupera in quattro.

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Unica via d’uscita per questa situazione sarebbe, secondo il Corriere, la quarta cessione del credito che le banche possono effettuare in favore dei clienti professionali e delle partite Iva. Inoltre per lo sblocco delle cessioni del credito è ancora necessario un intervento dell’Agenzia delle Entrate dal momento che la norma del decreto Aiuti bis solleva da responsabilità i cessionari tranne che in caso di dolo o colpa grave.

Bisogna infine anche prendere atto della decisione della società di consulenza Deloitte che svolge l’attività di certificazione sui crediti per conto di primarie banche. Deloitte richiede ai professionisti che asseverano la regolarità di lavori e la congruità dei costi di registrare un video in cantiere a supporto della documentazione fornita.

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