Contrastare i discorsi d’odio, una scelta di responsabilità della politica

Come i discorsi d’odio inquinano e deteriorano il dibattito politico e pubblico, un vademecum per combattere questo atteggiamento

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Discorsi d’odio (foto Unsplash)

L’appello della Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio si colloca in una fase di particolare difficoltà dell’economia italiana e in piena campagna elettorale. A poche settimane dal voto infatti, questa entra nel vivo in un momento di congiuntura economica e sociale per il Paese molto complessa. Le conseguenze della crisi energetica e degli aumenti indiscriminati di gas ed elettricità sono sempre più evidenti e gravi per lavoratori e imprese.

La campagna elettorale non può essere estranea a questa situazione e le risposte date dalla politica devono essere responsabili. Consapevoli degli effetti sul dibattito e sulla tenuta democratica del Paese. L’individuazione del nemico e la mobilitazione contro di esso allontana la possibilità di affrontare le questioni urgenti sul piano economico e sociale. Si limita alla retorica di parte.

Il vademecum proposto va proprio in controtendenza, chiedendo agli attori politici una maggiore responsabilità e attenzione nel dibattito pubblico. “La campagna elettorale è solo agni inizi – ha sottolineato Federico Faloppa, coordinatore della Rete – ma già assistiamo a discorsi che incitano al disprezzo e all’odio nei confronti di persone e gruppi di persone additati come minacce solo per fomentare risposte rabbiose da parte dell’elettorato e per la costruzione retorica di un ipotetico ‘nemico’ da cui doversi difendere”.

L’appello ripreso anche da Amnesty Italia non risponde soltanto alle norme di rispetto e tolleranza verso l’avversario politico, ma rappresenta un vero e proprio pattern di comportamento, uno modello di lavoro per obiettivi che coinvolgono tutte le componenti sociali convolte non solo una.

Una replica alla tendenza sempre più diffusa e ormai dominante alla semplificazione dei processi e alla personalizzazione degli interessi nel discorso politico. Richiamare alla complessità e alla responsabilità implica un clima diverso nel dibattito che punti a non esasperare gli animi verso il nemico, ma a ricercare possibili interventi e soluzioni.

I punti individuati sono 5 e sono indirizzati a tutte le forze politiche coinvolte. Si parte dall’utilizzo di un linguaggio rispettoso di istituzioni e cittadine/i. Evitando insulti, discriminazioni e incitamento all’odio, basati su preconcetti di tipo razziale, religioso, di genere. Importante poi non diffondere false notizie sfruttando stereotipi e pregiudizi a scopo discriminatorio.

Da qui l’importanza dell’uso responsabile dei social network con un controllo dei commenti e delle immagini postate e la rimozione delle espressioni d’odio. Infine creare un dibattito pubblico che sia utile per chi ascolta e rispettoso degli avversari. Un atteggiamento e comportamento che incitano all’odio e alla discrimìnazione limitano il confronto politico e di fatto contrastano con i principi costituzionali e democratici.

Sarebbe invece doveroso, ancor più in campagna elettorale – ha proseguito Faloppa – promuovere una cultura antidiscriminatoria, che dovrebbe essere patrimonio di tutta la comunità nazionale e di chiunque si candidi alla guida del paese, come indicato dalla Costituzione, e riportare al centro del dibattito pubblico e dei programmi politici la convivenza e i diritti delle persone.”

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