Cosa bisogna fare per diventare un taxista?

Vediamo le procedure per ottenere tutte le regolari carte per circolare in città in qualità di taxi. Ecco tutte le precisazioni del caso

Cosa bisogna fare per diventare un taxista?
Taxi (Foto Pixabay)

Sono tra i protagonisti del traffico di una grande città; quando si verifica uno sciopero generale dei mezzi pubblici se ne invoca la presenza e se ne denuncia puntualmente la scarsità. Stiamo parlando dei tassisti, coloro che si possono trovare ovunque nel mondo, dalla grande capitale fino ai piccoli centri di provincia; strumento indispensabile per una città, dove muoversi agilmente soprattutto se si proviene da fuori.

Quello del tassista è uno dei mestieri vecchio quasi quanto l’invenzione dell’automobile e davvero pochissimi di noi non hanno mai messo piede, prima o poi, in un taxi. Un profilo riconosciuto sfaccettato e celebrato in diverse maniere anche dal cinema. Ancora oggi, questa professione non è stata bocciata dalla prova del tempo e molti giovani decidono di abbracciarla.

Quale percorso seguire per mettersi alla guida di un taxi?

Cosa bisogna fare per diventare un taxista?
Taxi (Foto Pixabay)

Non è facile trovarsi nel bel mezzo del traffico cittadino senza correre, nel corso della carriera, qualche rischio; ma l’intraprendenza, per chi ce l’ha, è sicuramente un’ottima compagna di viaggio. Ma quali sono i passi necessari per guidare un taxi? In primis – sarebbe un’ovvietà – è opportuno possedere passione per la guida e conoscere perfettamente le strade che verranno battute regolarmente.

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Una buona dote per un tassista è quella di avere una predisposizione nei rapporti con gli altri: comprendere intuitivamente il carattere del passeggero che si sta trasportando aiuta a capire se che quest’ultimo preferisce un viaggio con una gradevole conversazione, oppure una tragitto silenzioso. Si può scegliere di lavorare in maniera autonoma, oppure di entrare a far parte di una cooperativa di radiotaxi; nell’ultimo caso, i clienti vengono segnalati da un call center che smista le chiamate, senza che il tassista spendi la propria attesa in qualche strategica piazzola di sosta.

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Certo, prima bisogna ottenere il CAP, Certificato di Abilitazione Professionale altrimenti noto come Carta di Qualificazione del Conducente (CQC), a partire dal 21° anno di età  e in possesso di patente di tipo B; segue l’iscrizione al ruolo di conducente abilitato al servizio pubblico, dopo la frequenza di un corso e il superamento del relativo esame presso la Camera di Commercio; infine la licenza, rilasciata dopo l’inserimento nella graduatoria dei bandi di concorso istituiti dal Comune di appartenenza.

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