Al ristorante attenti al menù: il nuovo piatto dal prezzo proibitivo

Conto a sorpresa per un ignaro cliente di un ristorante che ha provato un piatto atipico: la cifra richiesta lascia di stucco

Ristorante, piatto proibito (Foto Adobe)

L’inflazione sta mettendo in difficoltà le famiglie e i cittadini. La spesa dei beni di consumi quotidiani e delle bollette è aumentata pesando inevitabilmente sul bilancio familiare e sui redditi bassi e medio bassi. In questo scenario si stanno verificando anche casi di conti salati presentati da alcuni esercenti.

I costi sono saliti, infatti, anche per gli esercenti e le imprese. Basta pensare alle materie prime e ai costi energetici. Tuttavia, alcuni casi riscontrati un po’ in tutta la Penisola hanno destato scalpore. L’ultimo caso di pubblico dominio è la cena di pesce a San Benedetto del Tronto per quattro persone alle quali sono stati chiesti oltre 500 euro.

Spaghetto alla cicala, prezzo proibitivo

Ristorante, piatto proibito (Foto Adobe)

A prendere le parti del ristoratore è  Omar Leccesi, chef del ristorante La Villetta a Monterotondo, in provincia di Roma. Lo chef punta il dito intanto sui menù che indicano i prezzi e che spesso le persone non guardano: “Ormai tutta Italia parla di questa cena di 508 euro scontata a 480 per quattro persone per una cena di pesce. E c’è nell’aria uno stupore generale”, afferma Omar Leccesi al Fatto Quotidiano.

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L’esperto punta il dito intanto sul fatto che mangiare pesce in generale fresco, ben preparato e conservato costa e non si può spendere poco: “Il pesce buono, fresco, lavorato, trattato, acquistato e conservato in un determinato modo costa soldi. Non pensate di spendere 25 euro”, dice lo chef.

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Inoltre, l’esperto entra nel merito e spiega che i ragazzi hanno mangiato spaghetti alla cicala che è un crostaceo difficile da trovare e per questo motivo costa molto ai ristoratori. “La cicala – dice lo chef – è un crostaceo rarissimo che costa a noi ristoratori tantissimo e che di conseguenza viene venduto ad un prezzo alto. Ma la domanda che faccio è: quando vi vengono dati i menù, li leggete sì o no? La cicala costa magari 150 euro al chilo non vi fate un calcolo?”, conclude Leccesi.

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